I numeri dell'indagine

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1 aprile 2010

PASQUA E PASQUETTA 2010 AL RISTORANTE

 

PREMESSA

Anche quest’anno il Centro Studi Fipe ha effettuato un sondaggio su un campione di imprese rappresentativo dell’universo dei ristoranti tradizionali operanti nel nostro Paese (57.550 aziende con oltre 345.000 addetti, con esclusione dei ristoranti in hotel, catene, etnici, pizzerie).

L’indagine è stata condotta nel periodo 20-29 marzo 2010 su un campione di 310 imprese  mediante questionario trasmesso in via telematica.

La novità di quest’anno? Il menu light, con meno portate ma più ricche. Il ristoratore va incontro alle esigenze del consumatore abbandonando il menu “tutto compreso” delle grandi abbuffate, in favore di una formula in linea con le esigenze dei nuovi modelli di consumo e di alimentazione. In tal modo, oltre ad evitare menu “preconfezionati” e, quindi rigidi, i ristoratori più avveduti offriranno ai propri clienti, a differenza dei normali pacchetti low-cost,  la possibilità di personalizzare a piacere il proprio pasto, compatibilmente con le esigenze organizzative della cucina.

 

 

PASQUA

Il giorno di Pasqua saranno in attività il 96% dei ristoranti pari a poco più di 55.000 unità.

 

Il 51,7% dei  ristoranti  intervistati è pessimista sia in termini di clientela che di fatturato e si aspetta una Pasqua sottotono rispetto all’anno scorso mentre per il 44,8% i risultati attesi sono sullo stesso livello dell’anno precedente. Una piccola parte si aspetta un miglioramento (3,4%). Il saldo complessivo tra ottimisti e pessimisti  è comunque negativo.

Sono attesi poco più di quattro milioni di clienti (il 2,4% in meno rispetto all’anno precedente) per una spesa pari a 176 milioni di euro (-3,3% rispetto alla Pasqua del 2009).

 

Vengono date in flessione tutte le tipologie di clientela in particolare quella non turistica.

Al ristorante prevale l’offerta del menu “tutto compreso” ad un prezzo medio di 42,30 euro, pari allo 0,9% in meno rispetto al 2009. 

 

Menu tradizionale in sette ristoranti su dieci. La tradizione è celebrata dalla pasta fatta in casa come primo piatto e l’agnello è il secondo piatto per eccellenza più o meno in ogni regione, anche nei dolci oltre la classica colomba si propongono quelli tipici della regione di appartenenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

PASQUETTA

 

Aspettative meno pessimistiche rispetto alla Pasqua, complice probabilmente il fatto che il lunedì dell’Angelo quest’anno capiti ad inizio aprile e spinga a sostituire la tradizionale scampagnata ad un buon pranzo fuori porta in uno degli oltre 47mila ristoranti in attività il giorno di Pasquetta. Il 62,5% dei ristoratori si aspetta risultati sugli stessi livelli dell’anno scorso, il 12,5% crede in un miglioramento, ma non manca chi si attende risultati negativi (25%).

Sono previsti circa 2,6milioni di clienti (-0,2% sul 2009) per un incasso stimato in poco più di 104 milioni di euro (-1,5% rispetto alla pasquetta dell’anno scorso)

 

L’offerta di menu “tutto compreso” riguarda il 71% dei ristoranti con un prezzo medio lievemente inferiore a quello dell’anno scorso (39,90 vs. 40,30 euro pari a -1,1%).

 

Prevalentemente a pasquetta la clientela è composta per il 34,8% da gruppi di amici, prevalentemente di turisti italiani (51,9%) di fascia di età giovane (62%).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In conclusione stimiamo poco meno di 7 milioni i clienti della ristorazione italiana (-1,6% sul 2009) per i pranzi di Pasqua e Pasquetta 2010, per una spesa complessiva di 280 milioni di euro (-2,6% rispetto all’anno precedente).

 

 

clienti

spesa (in euro)

 pasqua

      4.166.496

      176.242.781

 pasquetta

      2.611.450

104.066.279

Totale

6.777.946

      280.309.059

Fonte: indagine C.S Fipe, 2010

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