I PUNTI DEL PIANO DI SALVATAGGIO

I PUNTI DEL PIANO DI SALVATAGGIO

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29 agosto 2008
Alitalia: i punti del piano di salvataggio

Alitalia: i punti del piano di salvataggio

 

Dopo che il Governo ha spianato la strada al Piano Fenice per il salvataggio di Alitalia, tocca ora al Cda della compagnia alzare bandiera bianca e chiedere il commissariamento. Il progetto disegnato da Intesa Sanpaolo muove così i primi passi lungo la strada tracciata per cedere aerei e asset operativi alla 'nuova Alitalia' guidata da Roberto Colaninno e Rocco Sabelli. E lasciare così la gestione di debiti e dipendenti, di azioni e obbligazioni, nella vecchia Alitalia da affidare al commissario straordinario. Che sarà Augusto Fantozzi. Intanto torna in scena Air France, che dice di essere pronta ad acquisire una quota di minoranza nella nuova società creata dalla cordata di imprenditori italiani.

Varate in Consiglio dei Ministri le necessarie modifiche alla procedura prevista dalla Legge Marzano, il piano di salvataggio per Alitalia può ora contare su ammortizzatori sociali per sette anni e per tutti i dipendenti in esubero. E sulla possibilità di cedere alla newco anche asset strategici, in tempi strettissimi, con trattativa privata ma a prezzi di mercato. Non servirà un’autorizzazione Antitrust per integrare Air One nella Nuova Alitalia, come previsto dal progetto, ma solo l’accordo su impegni per evitare che la riduzione della concorrenza (un quasi-monopolio sulla rotta Linate-Fiumicino) porti ad un aumento dei prezzi. Mentre per piccoli azionisti e obbligazionisti è previsto un indennizzo utilizzando il fondo che fu creato con la Finanziaria 2006 per risarcire i risparmiatori vittime del default dei tango-bond argentini o di grandi frodi finanziarie, con le risorse dei conti dormienti. Il presidente del Consiglio potrà decidere personalmente l’ammissione della società all’amministrazione controllata (in alternativa al ministro dello Sviluppo), nominare il commissario (anche in deroga alle norme su condizioni dell’incarico e compenso), e “prescrivere specifiche attività per il raggiungimento dell'obiettivo di risanamento”.

Per quanto concerne gli esuberi, il decreto del Governo prevede quattro anni di cassa integrazione più altri tre di mobilità per tutti i dipendenti in  subero e la ricollocazione in altre aziende del settore privato, escludendo la Pubblica Amministrazione. Lunedì il ministro Maurizio Sacconi aprirà il confronto con i sindacati, in preallarme per le indiscrezioni sulla possibilità che gli esuberi possano arrivare a quota 7mila.

 

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