I PUNTI PRINCIPALI DELL'ACCORDO QUADRO

I PUNTI PRINCIPALI DELL'ACCORDO QUADRO

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23 gennaio 2009
Contratti: i punti principali dell’accordo quadro

Contratti: i punti principali dell’accordo quadro

 

Il nuovo modello contrattuale comune nel settore pubblico e privato ha una durata triennale e conferma l’assetto della contrattazione collettiva su due livelli: quello nazionale e quello di secondo livello. Scompare l’inflazione programmata e arriva un nuovo indice previsionale basato sugli standard europei e depurato dalla componente energetica. Il nuovo assetto, che supera dopo oltre 15 anni il sistema stabilito con gli accordi del luglio ‘93, punta a semplificare e ridurre il numero dei contratti nazionali nei diversi comparti. Questi i punti principali dell’accordo quadro che avrà un carattere sperimentale di quattro anni.

 

CONTRATTO NAZIONALE: avrà durata triennale sia per la parte economica sia per quella normativa. Garantirà la certezza dei trattamenti economici e normativi comuni per tutti i lavoratori del settore ovunque impiegati nel territorio nazionale.

INFLAZIONE: si individuerà un indicatore della crescita dei prezzi al consumo assumendo per il triennio - in sostituzione del tasso di inflazione programmata - un nuovo indice previsionale costruito sulla base dell’Ipca (l’indice dei prezzi al consumo armonizzato in ambito europeo per l’Italia) depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati. La previsione sarà affidata a un soggetto terzo. E’ prevista anche una verifica, effettuata in sede paritetica a livello interconfederale, su eventuali scostamenti fra aumento prezzi previsto e quello reale. Il recupero degli scostamenti sarà fatto entro i limiti di scadenza del contratto.

PUBBLICO IMPIEGO: nel settore pubblico saranno i Ministeri competenti di concerto con i sindacati a definire le risorse per gli aumenti salariali. Il riferimento sarà sempre l’indice Ipca. La verifica degli eventuali scostamenti sarà fatta alla scadenza del triennio contrattuale, con un eventuale recupero nel triennio successivo.

TEMPI CERTI PER RINNOVO: per evitare un eccessivo prolungamento delle trattative di rinnovo contrattuale vengono ridefiniti tempi e procedure per concludere il negoziato. Saranno definite anche le modalità per garantire l’effettività del periodo di 'tregua sindacale', utile per consentire regolare svolgimento del negoziato.

CONTRATTAZIONE AZIENDALE: previsti incentivi, anche in termini di riduzione di tasse e contributi, per la diffusione della contrattazione di secondo livello con l’obiettivo di renderla sempre più diffusa e strutturale. Si punta a migliorare la produttività, l’efficienza e la competitività.

CONCILIAZIONE E ARBITRATO: eventuali controversie nell’applicazione delle regole stabilite saranno disciplinate dall’autonomia collettiva con strumenti di conciliazione e arbitrato.

CRISI AZIENDALI: in casi di crisi aziendali potranno essere definite procedure per modificare singoli istituti economici o normativi dei contratti collettivi nazionali. L’obiettivo è quella di sostenere lo sviluppo occupazionale.

STRETTA SU SCIOPERI: le nuove regole possono fissare, solo per la contrattazione di secondo livello per le aziende di servizi pubblici locali, l’insieme dei sindacati rappresentativi della maggioranza dei lavoratori che possono proclamare gli scioperi al termine della tregua sindacale predefinita.

 

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