Il commento di Federauto

Il commento di Federauto

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17 luglio 2014

 

"C'è poco da stare allegri, purtroppo. Prima di tutto la serie storica degli incrementi mostra un tendenziale che rallenta la crescita. Ma quello che deve essere sottolineato è che tra questi volumi e quelli pre-crisi c'è un abisso siderale". E' il commento di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l'associazione che rappresenta i concessionari di auto, rispetto ai dati sulle immatricolazioni in Ue. Per quel che riguarda l'Italia, rileva, "se venisse confermato questo trend chiuderemmo a circa 1.350.000. Un livello critico, da allarme rosso, insufficiente per reggere la filiera. Basti pensare che il 2012, anno horribilis per il nostro settore, aveva chiuso a circa 1.400.000 immatricolazioni. Oramai è chiaro: siamo bloccati in numeri che non ci appartengono. E questo con un'aggravante: il mercato dei privati, ossia delle famiglie, segna un rallentamento, mentre l'aumento è tutto nel noleggio, nelle aziende e nelle km zero. Non basta quindi leggere un segno 'più' per parlare di ripresa ma bisogna entrare nel merito delle cifre e di come vengono costruite e presentate." Federauto fa notare poi che all'interno del mercato europeo i vari paesi sono sulle montagne russe, tra chi sale e chi scende, ad esempio in giugno Grecia +41%, Spagna +23,9%, Regno Unito +6,2%, Francia +2,5% ma Germania -1,9%.
 

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