Il Decreto sviluppo "rinviato" al 4 ottobre

Il Decreto sviluppo "rinviato" al 4 ottobre

Le assenze di Monti e Passera al Consiglio dei Ministri di oggi faranno slittare l'esame del provvedimento di una settimana. Sul tavolo restano i nodi legati alle coperture.

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28 settembre 2012

Sara' un decreto sviluppo un po' dimagrito quello che arrivera' sul tavolo del prossimo Consiglio dei Ministri, fissato per il 4 ottobre. I dossier piu' delicati causa l'assenza del Presidente del Consiglio trattenuto degli Usa da impegni internazionali, cosi' come spiega la convocazione del Cdm inviata ai ministri, sono infatti slittati dalla riunione in programma oggi a quella del prossimo giovedi'. Sul rinvio del varo di un provvedimento cosi' complesso, inoltre, pesa l'assenza del ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, impegnato a Berlino per un incontro Aspen. Ci sara' quindi ancora qualche giorno per limare il testo che, rispetto alla bozza circolata a meta' mese, che contava oltre 80 articoli, sara' piu' snello, e arrivera' attorno ai 50 articoli. Di sicuro il provvedimento conterra' le annunciate misure per favorire la nascita di imprese innovative (le cosiddette start-up, fiore all'occhiello del ministro Corrado Passera) e per la diffusione della banda larga e l'annullamento del digital divide. Il provvedimento e' fortemente voluto dal ministro dello
Sviluppo, Corrado Passera, che aveva preannunciato e ribadito anche nelle ultime ore, il varo entro la fine del mese. ''Vogliamo creare un terreno fertile per sviluppare la cultura imprenditoriale del nostro Paese - afferma Passera - Vogliamo diventare un paese amico delle start-up, che aiuta gli imprenditori giovani e non'', precisazione che lascia intendere che con ogni probabilita' non ci sara' alcun vincolo anagrafico per ottenere i benefici del decreto. Tra le agevolazioni, l'ultima bozza prevedeva per il triennio 2013-2015 una detrazione sull'Irpef pari al 19% dell'investimento in start-up e si istituiva una sezione speciale del Fondo di garanzia per le pmi a favore della nascita di imprese innovative con una dotazione iniziale di 50 milioni di euro. Ma se sulle start-up, cosi' come sull'agenda digitale, i conti sarebbero ormai fatti, su altri capitoli del decreto, a partire dal credito di imposta sulle infrastrutture, il governo sembra ancora tentennare, alla ricerca delle coperture necessarie. Nulla arrivera' peraltro, e su questo il ministro e' stato invece categorico, sul fronte della sterilizzazione dell'Iva sui carburanti, nonostante le voci circolate negli ultimi giorni.

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