Il governo "frena" sulle pensioni

Il governo "frena" sulle pensioni

Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, lancia segnali ai sindacati. "Nella riforma che faremo non ci sarà alcun aspetto punitivo". "La riforma certamente è da fare ma non è urgente, va fatta con il dialogo con le forze politiche e sociali".

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27 dicembre 2006
Il governo “frena� sulle pensioni

Il governo “frena� sulle pensioni

 

Niente disincentivi nella prossima riforma delle pensioni. Il presidente del Consiglio Romano Prodi, oltre a commentare favorevolmente il discorso di fine anno di Giorgio Napolitano, è tornato a lanciare segnali ai sindacati sulle pensioni. “Nella riforma che faremo - ha spiegato - non ci sarà alcun aspetto punitivo�. E a questo concetto il premier ha aggiunto che “non si parte da zero� spiegando che “la riforma certamente è da fare ma non è urgente, va fatta con il dialogo con le forze politiche e sociali: nessuno pensi che le cose si risolvono in un giorno�. Concetti accolti con sentimenti diversi all'interno della maggioranza. Per Marco Rizzo dei comunisti italiani “ci mancherebbe che ci fossero punizioni sulle pensioni� mentre il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio e' convinto che “senza dialogo e il più ampio consenso possibile non si va da nessuna parte�. Per niente soddisfatto e' invece Daniele Capezzone. “Serve più coraggio, mentre invece va prevalendo una atmosfera rinunciataria dove si finisce per subire i veti della sinistra estrema�. L'ex sottosegretario al Welfare nel Governo Berlusconi Maurizio Sacconi teme addirittura “una vera e propria controriforma che riaprirà la voragine previdenziale che il precedente esecutivo, anche con l'introduzione dello 'scalone' aveva contribuito a chiudere�. Ma la linea scelta da Prodi e' piaciuta al segretario della Cisl Raffaele Bonanni. "Il problema - ha spiegato ieri commentando anche l’appello di Napolitano a una maggior coesione sociale - non e' quello di tagliare le pensioni, ma piuttosto di far entrare piu' gente nel sistema�. Se Prodi sembra quindi chiudere definitivamente la porta all'introduzione di disicentivi al Tesoro si continua a lavorare per mettere a punto una linea “morbida� che consenta comunque risparmi e una maggior sostenibilità futura del sistema previdenziale. Tra le strade possibili quella intermedia tra una cancellazione secca del discusso 'scalone' e una sua piena applicazione. Tra le possibilita' allo studio c'e' anche quella di un aumento graduale della soglia di accesso alla pensione partendo per esempio da 58 nel 2008 per salire progressivamente negli anni successivi. Un innalzamento accompagnato da incentivi per chi ritarda questa soglia.

 

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