IL MERCATO DELL'ELETTRICITÀ E DEL GAS: COSTI E RISPARMI

IL MERCATO DELL'ELETTRICITÀ E DEL GAS: COSTI E RISPARMI

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6 marzo 2007
Il mercato dell’elettricità e del gas: costi e risparmi

Il mercato dell’elettricità e del gas: costi e risparmi

 

In Italia il costo dell’energia elettrica e del gas è tra i più alti in Europa. E questo vale sia per gli usi domestici che per quelli industriali, con pesanti ricadute su famiglie e imprese. Il problema dell’eccessivo costo dell’energia nel nostro paese è legato essenzialmente ad alcuni fattori infrastrutturali che rendono poco efficiente l’intero settore dei beni e servizi energetici:

ridotta capacità di importazione di gas connessa all’inadeguatezza dei rigassificatori nel nostro Paese;

ridotta capacità di importazione di energia elettrica a causa di un numero insufficiente di elettrodotti;

assenza di fonti di tipo nucleare e insufficienti investimenti sulle fonti innovative.

Per l’energia elettrica, in particolare, l’Italia è il paese dove sono applicati prezzi ben al di sopra della media europea: a luglio 2006, gli utenti domestici (3.500 KWh annui) pagano 21,1 eurocent contro i 14,5 della media UE25, con uno scostamento di oltre il 45%; analoga situazione per i prezzi per uso industriale nella classe di consumo 2GWh: 14 eurocent in Italia contro la media UE25 di 9 eurocent, con uno scostamento del 55%.

Certamente, accanto alle problematiche di natura infrastrutturale vi sono anche altri elementi che concorrono a generare sovracosti per gli utenti finali determinando una minore efficienza del mercato energetico nel complesso:

l’esistenza di contratti d’importazione di lungo periodo in capo al monopolista per il gas;

le posizioni dominanti sul mercato all’ingrosso dell’energia elettrica;

la forte presenza dello Stato attraverso le partecipazioni in Eni ed Enel (che, nel 2005, hanno fruttato quasi 2 mld di euro);

un carico fiscale sull’energia tra i più elevati in Europa.

Per quanto riguarda il peso delle imposte sui prezzi sia dell’energia elettrica che del gas, l’Italia è al primo posto davanti ai principali competitors europei e al di sopra della media europea come evidenziato nelle tabelle seguenti.

Per quantificare il potenziale risparmio di costo dell’energia â€" ad uso domestico e industriale â€" è sufficiente ipotizzare l’applicazione in Italia del prezzo medio degli altri paesi europei e confrontare i prezzi per classi di consumo pagati dall’utente finale (al lordo delle imposte) in Italia e in Europa per tipologia di consumo nel periodo.

Per l’energia elettrica, il risparmio cumulato su 4 anni (2002-2005) ammonterebbe a circa 39 miliardi di euro, equivalente a più di 500 euro annui per famiglia, ipotizzando il trasferimento dalle imprese ai consumatori dei minori costi degli input energetici.

Per quanto riguarda il gas, con riferimento al triennio 2001-2003 (dati disaggregati non disponibili per gli anni successivi), il risparmio cumulato ammonterebbe a circa 3 miliardi di euro per le utenze industriali e a poco più di 15 miliardi di quelle domestiche. Con un beneficio complessivo per ogni singola famiglia di circa 300 euro all’anno.

Se è, quindi, indubbia la rilevanza del tema dei costi energetici, è opportuno segnalare però che, da soli, i processi di liberalizzazione in questo campo non bastano. Bisogna risolvere, anche e soprattutto, i tanti problemi infrastrutturali.

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