Il Senato approva la fiducia, il Jobs act è legge

Il Senato approva la fiducia, il Jobs act è legge

L'Aula di Palazzo Madama ha approvato definitivamente in terza lettura (166 sì, 112 no e un astenuto) la delega per la riforma del mercato del lavoro nella stessa versione licenziata dalla Camera. Renzi: "l'ltalia cambia davvero". Poletti: "impegno a procedere speditamente alla stesura dei decreti di attuazione".

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3 novembre 2014

Con 166 sì, 112 no e un astenuto, l'Aula del Senato ha votato la fiducia al governo sul Jobs act, approvando definitivamente in terza lettura la delega per la riforma del mercato del lavoro nella stessa versione licenziata dalla Camera. Il semaforo verde di Palazzo Madama arriva dopo un lungo e contrastato iter parlamentare con la spaccatura all'interno del Pd e i sindacati in piazza contro le modifiche all'articolo 18. Al Senato la minoranza Pd ha votato sì alla fiducia per "senso di responsabiltà" annunciando battaglia sui decreti delegati. Molte le novità in arrivo che però diventeranno concrete soltanto con i decreti attuativi. Viene introdotto il nuovo contratto a tutele crescenti per tutti i neoassunti che di fatto implica il superamento delle collaborazioni coordinate e continuative. Viene esclusa la possibilità di reintegro per i licenziamenti economici mentre è prevista per i licenziamenti discriminatori e per alcune fattispecie di licenziamenti disciplinari. Per i licenziamenti economici è previsto solo un indennizzo crescente al crescere dell'anzianità. Arrivano inoltre tempi certi per l'impugnazione del licenziamento. Novità anche sugli ammortizzatori sociali e sui controlli a distanza. Viene azzerato, inoltre, il periodo di 'vacatio legis' con l'entrata in vigore del provvedimento il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta. "Il Jobs Act diventa legge. L'Italia cambia davvero. Questa è #lavoltabuona. E noi andiamo avanti": questo il tweet con cui Matteo Renzi ha salutato l'approvazione, mentre per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il Parlamento ha consegnato un testo della riforma del lavoro "significativamente cambiato e migliorato" e "il nostro impegno sarà ora quello di procedere speditamente alla stesura dei decreti di attuazione" a partire dal contratto a tutele crescenti. 

 

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