Commercio estero extra Ue: "surplus" ai massimi dal 1993

Commercio estero extra Ue: "surplus" ai massimi dal 1993

In calo dell'1,2% sia per le esportazioni che per le importazioni. E' la stima flash fornita dall'Istat che segnala una diminuzione congiunturale dell'export verso i paesi extra Ue imputabile esclusivamente al forte decremento dei beni strumentali (-6,4%).

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24 novembre 2014

 

A ottobre, rispetto al mese precedente, il commercio estero extra-Ue fa registrare un calo dell'1,2% sia per le esportazioni che per le importazioni. E' la stima flash fornita dall'Istat che segnala una diminuzione congiunturale dell'export verso i paesi extra Ue imputabile esclusivamente al forte decremento dei beni strumentali (-6,4%). Invece le vendite di tutti gli altri raggruppamenti principali di beni sono in espansione. Quanto all'import la flessione congiunturale dell'import è determinata dalla forte contrazione dell'energia (-7,1%). Al netto dei prodotti energetici si registra infatti una contenuta crescita (+1,5%). Ad eccezione dei beni strumentali (-1,3%), gli acquisti di beni degli altri comparti sono in crescita, con un incremento sostenuto per i beni di consumo non durevoli (+5,2%). Nel trimestre agosto-ottobre la dinamica congiunturale dell'export verso i paesi extra Ue è positiva (+1,7%). Le vendite di energia (+10,7%), di beni strumentali (+2,7%) e di beni di consumo durevoli (+2,0%) sono in rilevante espansione. Dal lato dell'import, l'Istat registra una flessione (-3,6%) da ascrivere all'energia (-12,8%).  A ottobre si rileva una crescita tendenziale dell'export (+0,8%)
trainata dai beni strumentali (+3,9%) e dai prodotti intermedi (+2,5%). Al netto dell' energia (-11,0%), le esportazioni registrano una crescita pari all'1,6%. La forte flessione tendenziale delle importazioni (-7,8%) è determinata dalla marcata contrazione degli acquisti di energia (-31,6%). Al netto della componente energetica, gli acquisti dai paesi extra Ue sono in forte espansione (+7,5%). I mercati di sbocco più dinamici sono stati Turchia (+13,1%), Stati Uniti (+9,8%) e Cina (+4,8%). In flessione, invece, le vendite verso Giappone (-21,7%), Russia (-15,7%) e ASEAN (-10,6%). Le importazioni da paesi OPEC (-29,9%) e Russia (-19,6%) sono in forte calo.
 
 

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