In Europa riparte la crescita, ma l'Italia resta indietro

In Europa riparte la crescita, ma l'Italia resta indietro

La Commissione europea ha rivisto al rialzo le previsioni per il 2011 per Eurozona (+1,6 per cento) e Ue-27 (+1,8 per cento). Invariata la stima per l'Italia: il Pil crescerà solo dell'1,1 per cento, lo stesso tasso dell'anno scorso.

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1 marzo 2011

La Commissione europea ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita in Europa per il 2011, pur
sottolineando il permanere di una "forte incertezza": per l'Eurozona, l'aumento del Pil nell'anno in corso è stimato all'1,6% e per l'Ue a 27 all'1,8%. A migliorare, secondo le valutazioni di Bruxelles, sono le prospettive dell'economia mondiale e la maggiore fiducia delle imprese. La ripresa,
secondo le previsioni "intermedie" messe a punto dalla Dg Ecfin, sarà trainata dalla domanda interna. L'incertezza resta comunque forte e le situazioni sono diverse nei vari Paesi europei. In Italia, in particolare, crescerà nel 2011 dell'1,1%, lo stesso tasso dell'anno scorso. "L'economia
italiana - si legge nelle previsioni economiche "intermedie" della Commissione - sta sperimentando una ripresa moderata dopo le forti perdite della produzione registrate durante la crisi del 2008/2009". A sostenere la crescita italiana continuano ad essere le esportazioni, "in linea con gli indici di fiducia delle imprese"; dall'altra parte, "le condizioni del mercato del lavoro ancora deboli e un'inflazione più elevata scoraggiano la dinamica del consumo privato". Inoltre, secondo Bruxelles, è prevista una crescita "moderata" degli investimenti.

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