In vetrina con un clic e il social shopping salva i piccoli negozi

In vetrina con un clic e il social shopping salva i piccoli negozi

Da "Repubblica": addio e-commerce, ora lo shopping si fa sui social. Si fanno le foto delle merce, si mettono sulla propria pagina Facebook o Instagram e il gioco è fatto. E se il cliente è interessato all'acquisto, i metodi di pagamento sono diversi.

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28 dicembre 2016

Addio e-commerce, ormai roba d'altri tempi. Ora lo shopping si fa sui social. Più divertente, più interattivo e anche meno costoso. Per i commercianti. Sono moltissime le attività che nascono, crescono e fanno fortuna sui social network. Tanti negozi hanno abbandonato il sito internet (o non lo hanno nemmeno mai avuto) e fanno affari così. Che sia arredamento, abbigliamento, pelletteria o persino cartoleria. Si fanno le foto delle merce, si mettono sulla propria pagina Facebook o Instagram e il gioco è fatto. Bastano anche due post al giorno, con l'unica accortezza di fare foto più belle possibile. Poi, sulla propria pagina, si mettono i riferimenti del numero di telefono per essere contattati via whatsapp (o anche via chat di Facebook o Instagram, ma comunque a costo zero) per le informazioni. E se il cliente è interessato all'acquisto, i metodi di pagamento sono diversi. C'è chi si fa ricaricare la Postepay, chi preferisce un bonifico, chi manda una richiesta di denaro via Paypal. E in pochi giorni il pacco è a casa. Molto più economico, anche. Il sito per vendere online, infatti, come spiega la maggior parte dei commercianti, ha costi di attivazione e manutenzione. Il social, invece, è gratis. Non solo: curare un sito di e-commerce vuol dire aggiornarlo costantemente con i nuovi arrivi e i "soldout", lavoro che, spesso, richiede una persona dedicata. Un dipendente in più che i grandi negozi possono permettersi, ma che per molti piccoli esercizi, con i tempi che corrono, diventa una spesa insostenibile. Non è tutto. Il social commerce permette anche di aprire i confini del proprio negozio, di allargarsi a possibilità di vendita quasi infinite. Non più confinate al quartiere, al paese, alla città in cui ci si trova. E lo stesso vale per gli acquirenti: basta avere un telefonino o un computer per avere la stessa scelta di chi vive in una metropoli, senza bisogno di muoversi da casa (…) Che questo modo di fare "spese" sia un fenomeno in enorme crescita è cosa che sanno bene anche a Palo Alto. Lo dicono chiaramente i dati elaborati ogni tre mesi da Facebook e Instagram: che registrano un aumento, non solo degli utenti in generale, ma anche delle piccole e medie imprese che aprono la loro pagina. E non sarà un caso che, poco più di un mese fa, anche i brand del lusso italiani abbiano annunciato un cambio di strategia: si rivolgeranno sempre più al pubblico dei social. Nella convinzione che i negozi "salotto" non abbiano più il successo di un tempo. Che le vetrine, quelle vere, siano ormai passate di moda (…)

Tratto da Repubblica del 28 dicembre 2016

 

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