INDAGINE EURISKO: UN ESERCIZIO SU QUATTRO HA DIPENDENTI STRANIERI

INDAGINE EURISKO: UN ESERCIZIO SU QUATTRO HA DIPENDENTI STRANIERI

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16 luglio 2007
Indagine Eurisko: un esercizio su quattro ha dipendenti stranieri

Indagine Eurisko: un esercizio su quattro ha dipendenti stranieri

 

In Italia il 26% dei pubblici esercizi (il 35% dei ristoranti e delle pizzerie e il 16% dei bar e dei pub) dichiara di avere personale straniero, ma un 40% degli esercenti continua a sospettare che il fenomeno non sia del tutto gradito ai clienti. Percentuale che sale al 48% tra chi non ha dipendenti di altre nazionalita'. Sono alcuni dei dati che emergono dall'indagine “Gli immigrati e i pubblici esercizi�, realizzata dalla Gfk Eurisko per la Fipe. “In molti settori dell'economia italiana - premettono gli autori dell'indagine - la manodopera immigrata e' diventata indispensabile. La concentrazione degli stranieri e' superiore alla media in lavori che per svariate ragioni non risultano molto graditi alla manodopera locale in ogni settore produttivo: nei ristoranti e negli alberghi si rileva piu' di un immigrato ogni 10 addetti e il fenomeno e' destinato a crescere�. I lavoratori piu' presenti sono, nell'ordine, rumeni (26%), albanesi (20%), marocchini (13%), polacchi (10%) e ucraini ma "inevitabilmente, verso queste nuove risorse ci sono delle resistenze, specie nei titolari che non hanno ancora avuto esperienza di collaborazioni dirette nella propria attivita'".Resistenze piu' o meno forti a seconda dell'area geografica: gli esercenti piu' positivi e favorevoli nei confronti della nuova realta' sono quelli del nord ovest, mentre tra i loro colleghi del nord est sembrano prevalere le paure latenti e la sensazione di non riuscire a tutelare le proprie tradizioni e la propria identita'. Al sud i datori di lavoro hanno metabolizzato piu' in fretta di altri i vantaggi gestionali del fenomeno mentre al centro e' piu' forte la consapevolezza che gli italiani si sono irrimediabilmente allontanati da certi mestieri. Sempre secondo la ricerca, il 41% dei pubblici esercizi vivono come "un fatto ormai naturale" la presenza di questa nuova forza lavoro ma tra quanti collegano ad essa cambiamenti per il proprio settore i giudizi negativi superano quelli positivi (33% contro 24%). Per fortuna resta l'esperienza a fare la differenza: "chi ha provato ad avere collaboratori stranieri - sottolinea l'indagine - sa che gli aspetti positivi ci sono e valuta il personale straniero in modo piu' razionale". Qualche perplessita' in piu' gli esercenti la manifestano quando vengono invitati a pensare a come il cliente medio italiano percepisca e viva questo fenomeno: se la soddisfazione media di un datore di lavoro che ha alle sue dipendenze lavoratori stranieri si aggira intorno all'8 (voto su scala da 1 a 10), la soddisfazione che i gestori ritengono possa provare la clientela raggiunge il 5.6 di media presso il totale dei pubblici esercizi e non supera il 6.5 presso chi comunque ha stranieri nel proprio locale. Cosi', se pure il 69% degli esercenti ritiene che ormai i clienti abbiano fatto l'abitudine a questo fenomeno, un 40% continua a sospettare che non sia cosa del tutto gradita ai clienti: il timore e' che la clientela - piu' quella dei bar che non quella dei ristoranti - possa fidarsi meno e avere piu' remore verso il locale.

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