Inizia male il 2011 degli alberghi italiani

Inizia male il 2011 degli alberghi italiani

Nei primi due mesi dell'anno le presenze sono diminuite dello 0,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Giù anche l'occupazione (-1,2 per cento). Bocca: "occorre una scossa per far ripartire il settore".

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14 marzo 2011

"Il 2011, turisticamente parlando, parte in negativo con una flessione sia nelle presenze sia sul fronte occupazionale". È il commento del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ai dati del monitoraggio mensile effettuato dalla Federazione secondo i quali le presenze alberghiere sono diminuite dello 0,6% nei primi due mesi dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2010. "Ciò- significa - prosegue Bocca - che tutte le tipologie turistiche hanno perso sia in arrivi sia inpernottamenti, un risultato ottenuto pur a fronte di tariffe alberghiere che continuano ad essere ferme se non in calo generalizzato rispetto all'improvviso ed elevato carovita che la crisi dei Paesi del Nord Africa ha innescato. Nel solo mese di gennaio, ad esempio, le tariffe alberghiere sono aumentate dello 0,5% rispetto al costo della vita che ha fatto segnare un +2,1%". Dal monitoraggio emergono poi dati contrastanti sul fronte dell'occupazione: a gennaio-febbraio c'è stato un calo dell'1,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010, con una flessione del 2,4% per i lavoratori a tempo indeterminato ed una crescita dell'1,6% per i lavoratori a tempo determinato. "È ovvio che le cose non possono andare avanti in questo modo - conclude Bocca - e che al settore occorre una scossa concreta, senza la quale rischiamo di far perdere al Paese ulteriori quote sul mercato mondiale".

 

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