Nel 2019 il Pil frena a +0,3%, Ocse taglia le stime

Nel 2019 il Pil frena a +0,3%, Ocse taglia le stime

L'Istat rileva la crescita più bassa dal 2014, comunque leggermente più alta della stima preliminare e delle previsioni del Governo. Per l'Ocse il Pil italiano scenderà dallo 0,2% del 2019 allo 0% nel 2020, stima tagliata di 0,4 punti rispetto a quella precedente.

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2 marzo 2020

Nel 2019 il Pil  in volume è aumentato dello 0,3%, la crescita più bassa dal 2014 quando si era avuto un Pil stazionario. Lo rileva l'Istat, parlando di un "marcato rallentamento" rispetto alla crescita dello 0,8% del 2018. Il dato del 2019 è comunque al di sopra del +0,2% della stima preliminare dell'Istat, e del +0,1% previsto dal Governo. La spesa per consumi finali delle famiglie residenti ha rallentato la crescita, aumentando in volume dello 0,4% (+0,9% nel 2018). La spesa per i beni è aumentata dello 0,1% e quella per i servizi dello 0,9%. In termini di funzioni di consumo gli aumenti più accentuati, in volume, riguardano le comunicazioni  (+7,1%), la spesa per ricreazione e cultura (+2,0%) e quella per beni e servizi vari (+1,2%). Le componenti che segnano una diminuzione sono vestiario e calzature (-2,7%), spesa per sanità (-0,8%) e per bevande alcoliche, tabacchi e narcotici.

Secondo l'Interim Economic Outlook dell’Ocse, intanto, che tiene conto dell'impatto  legato al coronavirus, il nostro Pil scenderà dallo 0,2% del 2019 allo 0% nel 2020, un stima tagliata di 0,4 punti rispetto alla precedente stima di novembre. L'organismo internazionale con sede a Parigi prevede invece uno 0,5% per il 2021, invariato rispetto a novembre. Per l'Ocse, non solo l'Italia, ma l'intera economia mondiale è attualmente "a rischio".

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