Istat: resta il divario Nord-Sud, allarme produttività

Istat: resta il divario Nord-Sud, allarme produttività

Presentato il volume "Cento statistiche per il Paese". Dal 2000 l'Italia sperimenta un tasso di crescita più modesto di quello medio dell'Unione europea. Dal 1990 l'indice dei prezzi al consumo è costantemente diminuito.

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7 maggio 2008
Istat: resta il divario Nord-Sud, allarme produttività

Istat: resta il divario Nord-Sud, allarme produttività

 

“Dal 2000 l’Italia sperimenta un tasso di crescita più modesto di quello medio dell’Unione europea. Le differenze regionali permangono sensibili, con divario tra Mezzogiorno e Centro-Nord pressoché invariato. La composizione della domanda aggregata - consumi e investimenti - è allineata alla media europea: circa l’80% delle risorse è destinata ai consumi e il 20 agli investimenti. La produttività nazionale per occupato - storicamente simile a quella di Francia e Germania - ha visto il nostro Paese perdere terreno nel periodo 2001-2005 nel confronto europeo, con un recupero nel biennio 2006-2007�. È quanto emerge dal report dell’Istat “Cento statistiche per il Paese�, presentato a Roma.

Quanto al livello dei prezzi al consumo, “a partire dal 1990 l’indice è diminuito consistentemente (1,8 nel 2007), allineandosi alla media europea, ma con una forte ripresa della dinamica inflattiva nei primi tre mesi del 2008�. Dalla ricerca emerge anche che le principali caratteristiche del mercato finanziario italiano mettono in luce lo svantaggio del Mezzogiorno: l’insolvibilità delle imprese che sono ricorse al finanziamento bancario è sistematicamente superiore al Sud rispetto al Centro-Nord e la maggiore rischiosità si riflette sui livelli dei tassi d'interesse, mediamente superiori di circa un punto percentuale indipendentemente dalla durata del prestito.

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