Cresce il potere d'acquisto delle famiglie ma i consumi restano fermi

Cresce il potere d'acquisto delle famiglie ma i consumi restano fermi

Dati Istat sul pimo trimestre 2016: cresce la propoensione al risparmio delle famiglie, migliora il rapporto deficit7Pil che scende al 4,7% segnando il miglior risultato dal 2000. In calo la pressione fiscale che si attesta al 38,9%.

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30 giugno 2016

Il potere d'acquisto delle famiglie è aumentato dell'1,1% nel primo trimestre del 2016 rispetto al precedente trimestre. Lo rileva l'Istat, spiegando che sull'aumento si riflette anche la dinamica dei prezzi: il "deflatore implicito dei consumi delle famiglie è sceso in termini congiunturali dello 0,3%", ricorda l'Istituto. Su base annua la capacità di spesa sale del 2,3%, il rialzo maggiore dal secondo trimestre del 2007, ovvero prima del deflagrare della crisi. La propensione al risparmio delle famiglie, ovvero il rapporto tra quanto messo da parte e il reddito disponibile (al lordo), nel primo trimestre 2016 risulta all'8,8%, con rialzi di 0,8 punti percentuali sul trimestre precedente e di 0,7 punti su base annua. "L'aumento congiunturale della propensione al risparmio deriva da una crescita del reddito disponibile delle famiglie consumatrici (0,8%) a cui ha corrisposto una stabilità della spesa per consumi finali", spiega l'Istituto di statistica. L'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil nel primo trimestre del 2016 è stato pari al 4,7%, a fronte del 5,2% registrato nel corrispondente trimestre del 2015. Per i nostri conti pubblici si tratta del miglior primo trimestre dal 2000. Il saldo primario (indebitamento/accreditamento al netto degli interessi passivi), nel primo trimestre 2016, è risultato negativo per 4.658 milioni di euro (-5.740 milioni di euro nel corrispondente trimestre del 2015). La relativa incidenza sul Pil è stata pari a -1,2%, a fronte di -1,5% nel primo trimestre del 2015 Il saldo corrente (risparmio) nel primo trimestre 2016 è risultato anch'esso negativo per 8.319 milioni di euro, in lieve miglioramento rispetto al corrispondente trimestre dell'anno precedente. Le uscite totali nel primo trimestre 2016 sono aumentate dello 0,4% rispetto al corrispondente trimestre del 2015. La loro incidenza sul Pil è diminuita in termini tendenziali di 0,9 punti percentuali, scendendo al 47,6%. Nel primo trimestre del 2016 la pressione fiscale è stata pari al 38,9%, segnando una riduzione di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

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