L'Europa è un'opportunità, non un nemico

L'Europa è un'opportunità, non un nemico

A Roma il primo degli appuntamenti organizzati da Confcommercio sul territorio in vista delle imminenti elezioni europee. Rivolta: "servono politiche che rilancino la competitività, perché senza competitività non c'è sviluppo e senza sviluppo non c'è impresa".

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6 maggio 2014

 

"Il Manifesto per l'Europa e il punto sulla politica di coesione dell'Ue 2014-2020": questo il titolo del primo degli appuntamenti organizzati da Confcommercio sul territorio in vista delle imminenti elezioni europee che si è svolto a Roma presso la sede nazionale della Confederazione, con la partecipazione di vari europarlamentari e dei direttori delle Confcommercio regionali del Centro Italia che hanno fatto il punto sulla programmazione 2014-2020. Al centro, ovviamente, l'Europa e il relativo forte impegno di Confcommercio, che è stato riassunto in un documento reso noto nel marzo scorso (vedi allegato, ndr). I lavori sono stati aperti da Alberto Marchiori, delegato confederale per le politiche comunitarie, che ha sottolineato come "oggi parlare d'Europa vuol dire andare controcorrente rispetto a quelle che sembrano le priorità delle politica, ma Confcommercio continua coerentemente un percorso iniziato anni fa e che punta a stimolare cittadini ed imprese ad occuparsi di questi temi, perché l'ignoranza crea muri che vogliamo abbattere". Nel suo intervento Marchiori ha anche criticato la posizioni di quanti invocano un'uscita dall'Europa, evidenziando che "non è in questo modo che si risolvono i problemi. L'Italia è socio fondatore, è dall'interno che bisogna operare per modificare ciò che non ci piace". Il direttore generale di Confcommercio, Francesco Rivolta, ha quindi illustrato le posizioni contenute nel Manifesto per l'Europa elaborato dalla Confederazione premettendo che "la crisi ha reso chiaro che solo un'Europa solida e unita può aiutare i Paesi membri a non soccombere a fronte delle difficoltà e in questo senso c'è bisogno non solo di politiche orientate alla spending review ma servono scelte che incidano sulle cause della crisi. L'errore più grande sarebbe quello di non tener conto della necessità di cambiare dando un senso nuovo all'Europa a beneficio dei giovani, delle imprese e degli investitori". Nel suo documento Confcommercio propone, ha sottolineato il direttore generale, "di riprendere il cammino cominciato dai padri fondatori: oggi l'Europa deve difendere la libertà e la solidarietà umana da tutte le minacce restituendo al contempo ai cittadini fiducia nella politica e nelle istituzioni". In questo senso, non si può prescindere da "azioni che rilancino la competitività, perché senza competitività non c'è sviluppo e senza sviluppo non c'è impresa". Quattro le direttrici d'azione suggerite nel Manifesto e che Rivolta ha illustrato nel dettaglio: restituzione del credito alle imprese, reintroduzione di una concorrenza leale tra imprese e settori di impresa, revisione dei parametri di Maastricht, investimenti su tutti i settori di economici assicurando pari dignità a tutti. Il direttore generale ha concluso il suo intervento rivendicando l'importanza fondamentale anche in ambito europeo dei settori economici rappresentati da Confcommercio: "ci sentiamo fortemente discriminati – ha detto – perché l'impresa non è solo industria, i nostri sono settori vitali per l'Europa".

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