L'Europarlamento dice sì al marchio "Made In"

L'Europarlamento dice sì al marchio "Made In"

Adottata la risoluzione per l'introduzione del marchio 'made in' per un certo numero di prodotti importati nell'Unione europea. Urso: "ulteriore spinta verso l'etichettatura obbligatoria".

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25 novembre 2009
Con 529 sì, 27 no e 37 astenuti il Parlamento europeo ha adottato la risoluzione per l’introduzione del marchio 'made in' per

Con 529 sì, 27 no e 37 astenuti il Parlamento europeo ha adottato la risoluzione per l’introduzione del marchio 'made in' per un certo numero di prodotti importati nell’Ue. La risoluzione sollecita la commissione Ue a mantenere inalterata la sua proposta e ad avviare dal primo dicembre, con l’entrata in vigore del trattato di Lisbona, consultazioni e contatti fra Parlamento e Consiglio con la procedura legislativa ordinaria.

La risoluzione si rifà alla dichiarazione scritta che alla fine del 2007 venne sottoscritta da una larga maggioranza degli eurodeputati e ricorda che il marchio made in si applicherebbe ad un numero limitato di prodotti: tessili, gioielleria, abbigliamento, calzature, mobili, cuoio, apparecchi per illuminazione, oggetti di vetro, ceramiche e borsette.

“Accogliamo con grande favore la risoluzione del Parlamento Europeo, promossa in modo bipartisan e votata a larghissima maggioranza, che è un’ulteriore spinta per raggiungere a breve l’obiettivo del regolamento che rende obbligatoria l’etichettatura sulle merci in ingresso nel mercato comunitario”. Questo il commento di Adolfo Urso, viceministro allo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero.

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