L'inflazione torna a "correre", in crescita i prezzi alla produzione

L'inflazione torna a "correre", in crescita i prezzi alla produzione

I dati Istat indicano a marzo un aumento dell'1,4 per cento su base annua, ai massimi dal febbraio del 2009. A febbraio i prezzi alla produzione sono saliti dello 0,2 per cento su base mensile e dello 0,4 cento su base annua.

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31 marzo 2010
I dati preliminari dell’Istat, indicano che a marzo l’inflazione è aumentata dell’1,4% su base annua attestandosi ai massimi d

I dati preliminari dell’Istat, indicano che a marzo l’inflazione è aumentata dell’1,4% su base annua attestandosi ai massimi dal febbraio del 2009 (+1,6%), dopo l’1,2% di febbraio. Nel confronto mensile, invece, l'inflazione è cresciuta dello 0,3%. L’inflazione acquisita per il 2010 è +0,9%. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra a marzo una crescita annua dell’1,4%, mentre su base mensile sale dell’1,5%. L’inflazione di fondo sale all’1,4% a marzo dall’1,3% di febbraio. Gli aumenti su base mensile più significativi si sono verificati per i capitoli Trasporti (+1,1%), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,4%) e Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,3%). Invariati i capitoli Bevande alcoliche e tabacchi e Istruzione. Segno meno per i capitoli Servizi sanitari e spese per la salute (-0,3%) e Comunicazioni (-0,1%). Gli incrementi su base annua più elevati si sono registrati nei capitoli Trasporti (+5,1%), Altri beni e servizi (+2,9%) e Istruzione (+2,5%). Una variazione nulla si è registrata nel capitolo Servizi sanitari e spese per la salute. Variazioni tendenziali negative si sono verificate nei capitoli Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,9%) e Comunicazioni (-0,3%). Sempre l’Istat, indica che a febbraio i prezzi alla produzione sono saliti dello 0,2% su base mensile. Su base annuale si registra un progresso dello 0,4%, il primo segno più dal novembre 2008 (+1,2%). Nel confronto tra la media degli ultimi tre mesi (periodo dicembre-febbraio) e quella dei tre mesi precedenti l’indice è aumentato dello 0,6%. L'indice relativo ai prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno ha registrato un incremento congiunturale dello 0,1% ed un incremento tendenziale dello 0,4%. Nella media degli ultimi tre mesi l’indice è aumentato dello 0,7% rispetto alla media dei tre mesi precedenti. Per i beni venduti sul mercato estero l'indice ha segnato un aumento dello 0,5% in termini congiunturali e dello 0,6% in termini tendenziali. Nella media degli ultimi tre mesi l’indice è cresciuto dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Nel mese di febbraio, l'indice dei prezzi dell'insieme dei prodotti industriali (venduti sui mercati interno ed estero) ha registrato, rispetto a gennaio, variazioni positive per i beni strumentali (+0,3%), per i beni intermedi (+0,1%) e per l'energia (+0,8%); la variazione risulta nulla per beni di consumo. Nel confronto tra febbraio 2010 e lo stesso mese dell'anno precedente, l'indice e' diminuito dello 0,3% per i beni di consumo, dello 0,7% per i beni strumentali e dello 0,8% per i beni intermedi; per l'energia si registra un aumento del 5,9%. Nel confronto tendenziale relativo alla media gennaio-febbraio, le variazioni sono risultate negative per i beni di consumo (-0,4%), per i beni strumentali (-1,0%), per i beni intermedi (-1,4%), mentre per l'energia si registra una variazione positiva (+5,1%). I dati dell’inflazione sono letti con preoccupazione da Federdistribuzione. Il presidente, Paolo Barberini ha sottolineato che” il rialzo dell’inflazione insieme al calo dei consumi certificato la scorsa settimana è la condizione peggiore per le famiglie e rischia di allontanare ulteriormente la ripresa della domanda interna, fattore indispensabile per uscire davvero dalla crisi”. “In questa situazione, la GDO, a fronte di un generale dato Istat di lieve crescita dei prezzi alimentari, continua a portare prezzi in diminuzione da mesi”. “Le aziende della distribuzione moderna – ha continuato Barberini - tutelano il potere d’acquisto delle famiglie e garantiscono la possibilità di scelta attraverso l'ampiezza e la varietà dell'offerta, con politiche commerciali che garantiscono il trasferimento ai consumatori di tutti i vantaggi ottenuti dal calo dei prezzi dei prodotti alla fonte”. Nei primi due mesi dell'anno i prezzi nella GDO sono calati rispetto allo stesso periodo dell'anno prima. In particolare, secondo i dati IRI Infoscan, si è registrata una diminuzione media del -1,6% nel totale dei prodotti confezionati e un calo del -0,7% per i prodotti freschi. Ciò significa che le famiglie italiane in questi due mesi hanno speso complessivamente 153 milioni in meno rispetto al 2009. Se la dinamica dei prezzi dovesse continuare in questo modo – ha concluso Barberini - in un anno si avrebbe una spesa minore rispetto all'anno precedente pari a 917 milioni, cioè oltre 38 euro per famiglia”.

 

 

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