Bce: conti pubblici a rischio

“Dopo i risultati di bilancio relativamente favorevoli del 2007, le finanze pubbliche dell'area dell'euro dovrebbero peggiorare nel 2008 e nel 2009â€�. E’ forte l’allarme lanciato dalla Bce nel suo bollettino mensile precisando che “alla luce di una moderazione della crescita del Pil in termini reali, di una parziale inversione della tendenza delle entrate inattese e di una mancanza di politiche di risanamento dei conti pubblici, il disavanzo medio delle amministrazioni pubbliche dell'area dell'euro tornerebbe ad aumentare nel 2008 e nel 2009â€�. Secondo le previsioni dell’Istituto di Francoforte, “in alcuni paesi dell'area dell'euro, che non hanno utilizzato le recenti condizioni favorevoli del ciclo economico per risanare in misura sufficiente le finanze pubbliche , i disavanzi di bilancio si avvicinino o raggiungano il valore di riferimento del 3% del Pilâ€�. “I paesi che non riescono a conseguire il rispettivo obiettivo di medio termine (Omt) â€" si legge ancora nel bollettino mensile- dovrebbero elaborare e attuare politiche di bilancio molto piu' ambiziose al fine di allineare i propri conti pubblici ai requisiti del Patto di stabilita' e crescita e agli impegni dell'Eurogruppoâ€�. Pertanto, ammonisce la banca centrale europea, “politiche di bilancio prudenti concorrerebbero anche a fronteggiare gli squilibri macroeconomici dell'area dell'euroâ€�. Secondo le previsioni economiche della Commissione pubblicate nella primavera del 2008, “il disavanzo delle amministrazioni pubbliche, dopo esser diminuito per quattro anni, aumenterà all'1% del Pil nel 2008 e, in assenza di cambiamenti nelle politiche di bilancio, all'1,1% del Pil nel 2009â€�. Secondo la la Bce inoltre l’impatto della crisi dei mercati potrebbe costringere i governi a “intervenire direttamenteâ€� in soccorso delle istituzioni finanziarie “in difficoltàâ€�. Nel suo bollettino mensile l'Eurotower definisce “altamente incerteâ€� le implicazioni per i conti pubblici delle turbolenze nei mercati finanziari. In particolare, osserva l'istituto di Francoforte, "sussiste ancora il rischio che i governi possano essere costretti a intervenire direttamente per sostenere le istituzioni finanziarie in difficoltà, circostanza che eserciterebbe una pressione aggiuntiva sulla finanze pubblicheâ€�.