La burocrazia brucia l'1 per cento del PIl

La burocrazia brucia l'1 per cento del PIl

Audizione in commissione Affari costituzionali della Camera sul disegno di legge per la semplificazione della P.A. per le associazioni del 'Patto Capranica'. Chiesto un esame dei costi per le aziende prima di varare ogni provvedimento.

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26 aprile 2010
“Le imprese 'bruciano' un punto di Pil per gestire le pratiche burocratiche

“Le imprese 'bruciano' un punto di Pil per gestire le pratiche burocratiche. Il provvedimento sulla semplificazione è un ulteriore passo in avanti per liberare le imprese da costi e adempimenti e per raggiungere l’obiettivo europeo di ridurre tali oneri nella misura del 25% entro il 2012. Ma restano ancora molte cose da fare per semplificare la vita degli imprenditori”. Così le confederazioni delle pmi (Confartigianato, Cna, Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani), in audizione alla commissione Affari Costituzionali della Camera sul ddl in materia di semplificazione, hanno ribadito “la necessità di completare il processo di snellimento dell’apparato burocratico avviato negli ultimi anni”. Secondo le cinque Confederazioni, infatti, “sono ancora troppo lenti i tempi di attuazione di alcune misure di semplificazione come, ad esempio, la comunicazione unica per l’avvio dell’attività d’impresa e i regolamenti attuativi per la 'Impresa in un giorno', che prevedono la riforma dello sportello unico e l'avvio dell’agenzia per le imprese”.

“Sfoltite e razionalizzate le norme preesistenti, rimane il problema - hanno avvertito Confartigianato, Cna, Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani - della burocrazia che continua a pesare sulle nuove normative: è il caso del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti, simbolo di uno strumento condivisibile nei principi, che deve tradursi in una semplificazione delle procedure e degli adempimenti amministrativi e in una riduzione dei costi per le imprese”

“Per evitare nuova burocrazia e nuovi oneri”, le cinque confederazioni hanno proposto che “ogni provvedimento, prima di essere approvato dal governo, superi la prova dell'invarianza dei costi per l’impresa”. “Un meccanismo analogo - hanno spiegato - dovrebbe prevedere la valutazione d’impatto sulle imprese, per semplificare le procedure secondo principi di gradualità e proporzionalità in base alle diverse dimensioni d’impresa”. Le confederazioni delle pmi si dicono quindi “pronte a partecipare attivamente ai processi di ricognizione degli oneri effettuati attraverso il Moa e sono disponibili a collaborare a tavoli di consultazione con le competenti amministrazioni”.

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