La crisi "colpisce" anche i servizi

La crisi "colpisce" anche i servizi

Presentato l'Icc Confcommercio di aprile. Continua l'andamento negativo dei consumi (-0,9 per cento) e per prima la volta viene "colpito" il settore dei servizi. Tra le cause principali, la bassa crescita del reddito disponibile delle famiglie italiane.

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3 giugno 2008
Icc: la crisi dei consumi colpisce anche i servizi

Icc: la crisi dei consumi colpisce anche i servizi

 

Non è un quadro “roseoâ€� quello dipinto dall’Indicatore dei Consumi di Confcommercio relativo al mese di aprile. Secondo il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, l’andamento negativo dei consumi continua e in più coinvolge anche un settore e come quello dei servizi che solitamente riusciva a “salvarsiâ€�. Ma veniamo ai numeri: l’Icc segnala che ad aprile 2008 i consumi hanno fatto segnare un â€"0,9% rispetto allo stesso periodo del 2007. Nel complesso dei primi quattro mesi del 2008 la contrazione è stata dell’1,0% contro il +1,0% nell’analogo periodo del 2007. Come detto, il dato negativo si estende per la prima volta anche ai servizi che fanno segnare un â€"0,8%. 

“La situazione dei consumi â€" ha osservato Bella â€" è critica e generalizzata. Rallenta anche la voce  comunicazione e elettronica che di solito ha sempre fatto segnare andamenti positiviâ€�. Secondo Bella il problema principale è quello della scarsità del reddito disponibile: “secondo l’analisi fatta da Bankitalia â€" ha sottolineato il direttore â€" dal 1990 ad oggi il reddito del consumatore italiano è cresciuto solo del 5% rispetto al 20% di un consumatore tedesco e al 45% di un franceseâ€�. Tuttavia c’è un dato che potrebbe sembrare in controtendenza: a maggio il clima di fiducia dei consumatori monitorato dall’Isae è cresciuto. Una situazione questa che, secondo Bella, è dovuta al dopo elezioni. “Il mese successivo ad ogni tornata elettorale- ha detto Bella- si instaura la cosiddetta luna di miele tra cittadini e governo che fa crescere le aspettativeâ€�. L’analisi del Centro Studi ha poi toccato anche l’andamento del Pil che è cresciuto dello 0,4% nel secondo trimestre del 2008 ma è comunque rimasto più basso rispetto all’ultimo trimestre del 2007.  “Dunque, non si può parlare tecnicamente di recessione perché non ci sogno due segni meno consecutivi ma di fatto l’economia è fermaâ€�. Infine una battuta sull’inflazione, elevata ma in linea con l’andamento generale degli altri Paesi europei e che fino almeno alla seconda metà del 2009 non farà segnare riduzioni significative. “Un dato che testimonia â€" ha osservato Bella â€" come fosse assurdo scaricare la colpa del caro vita sui commerciantiâ€�.            

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