La famiglia "resiste" alla crisi

La famiglia "resiste" alla crisi

Secondo Bankitalia, la famiglia italiana è la meno indebitata tra quelle dei paesi più industrializzati. La casa resta la principale fonte di ricchezza con un valore di 4.700 miliardi di euro a fronte di quasi 8.300 miliardi di ricchezza complessiva.

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16 dicembre 2009
Secondo il Supplemento al Bollettino Statistico di Banca d’Italia e dedicato alla ricchezza delle famiglie si evidenzia che, n

Secondo il Supplemento al Bollettino Statistico di Banca d’Italia e dedicato alla ricchezza delle famiglie si evidenzia che, nonostante la crisi, la famiglia italiana continua ad essere meno indebitata rispetto a quella delle principali economie del mondo. A fine 2008, l’ammontare di passività delle famiglie italiane era il 74% del reddito disponibile, il valore più basso rispetto ai big mondiali. Infatti le famiglie di Francia e Germania presentano passività pari al 100% del reddito, che sale al 130% per gli Stati Uniti, 140% Canada e addirittura 180% in Gran Bretagna. Bankitalia rileva comunque che “questi divari in parte risentono, oltre che del diverso grado di sviluppo dei mercati finanziari, anche dei differenti livelli di efficienza dei sistemi giudiziari e della presenza di incentivi di natura fiscale sui mutui per la prima casa”. Sempre a fine 2008 il rapporto tra ricchezza netta e reddito disponibile lordo per le famiglie italiane era pari a 7,6, in linea con quello della Francia (7,5) e del Regno Unito (7,6) e superiore a quello del Canada (5,4) e degli Stati Uniti (4,9). La diminuzione in Italia del rapporto tra ricchezza netta e reddito disponibile tra il 2007 e il 2008 e' stata inferiore a quella della Francia e degli Stati Uniti (rispettivamente 4,6, 6,7 e 21,1 per cento), ma superiore a quello del Canada (1 per cento. Mentre per l'Italia all’aumento in termini nominali del reddito disponibile delle famiglie, pari al 2,8 per cento, ha corrisposto un lieve calo del valore della ricchezza netta (-1,9 per cento), per la Francia l’aumento del reddito disponibile (+3,4 per cento) si e' accompagnato a un calo della ricchezza di analoga entità. Per gli Stati Uniti e il Regno Unito, che hanno registrato un aumento del reddito nominale più alto che in Francia e in Italia (rispettivamente +3,9 e +4,8 per cento), la diminuzione del rapporto va attribuita a un calo consistente della ricchezza netta. Per il Canada, invece, all'aumento del reddito disponibile corrisponde un aumento, seppure più contenuto, della ricchezza netta. Le attività reali detenute a fine 2008 dalle famiglie italiane erano pari a 5,3 volte il reddito disponibile, un valore di poco inferiore a quello della Francia (5,6), in linea con quello del Regno Unito (5,2), ma superiore a quello degli Stati Uniti (2,3) e del Canada (3,3). Si conferma per l'Italia una maggiore propensione all'investimento immobiliare, che riflette anche una relativo ritardo del sistema finanziario. Nel 2008 le attività finanziarie delle famiglie italiane risultavano pari a oltre 3 volte il reddito disponibile, un rapporto significativamente inferiore a quello di Stati Uniti, Regno Unito e Canada, ma superiore a quello di Germania e Francia. Va peraltro ricordato che nei paesi anglosassoni il sistema pensionistico pubblico e' meno importante rispetto agli altri paesi, di conseguenza l'investimento delle famiglie in riserve tecniche di assicurazione risulta più alto. La casa continua a rappresentare la principale fonte di ricchezza delle famiglie italiane con un valore nel 2008 di 4.700 miliardi di euro a fronte di quasi 8.300 miliardi di ricchezza complessiva. Dalla pubblicazione di Bankitalia sulla ricchezza delle famiglie emerge che le attività reali con 5.715 miliardi rappresentano il 69% della ricchezza, le attività finanziaria il 41% con 3.374 miliardi e le passività il 10% (805 miliardi di euro). Per quanto riguarda le attività reali, quasi l'82% del valore risulta in abitazioni, 6% fabbricati non residenziali, poco più del 6% impianti e macchinari, terreni 4% e oggetti di valore 2%. La ricchezza in abitazioni nel 2008 e' aumentata del 2,8% a prezzi correnti mentre risulta in calo dello 0,4% a prezzi costanti.

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