LA RIPRESA C'È, I CONSUMI ANCORA NO

LA RIPRESA C'È, I CONSUMI ANCORA NO

In una fase di sviluppo della crescita del Paese, la spesa degli italiani resta sostanzialmente ferma al palo. Barberini (Federdistribuzione): "servono una seria politica d'incentivazione della concorrenza e una riduzione strutturale delle aliquote".

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16 marzo 2007
== TRIMESTRALE: NEL 2006 DEFICIT/PIL 2,4%; DEBITO AL 106,8%

La ripresa c’è, i consumi ancora no

 

Consumi: chi li ha visti? In una fase di sviluppo della crescita del Paese, la spesa degli italiani resta sostanzialmente ferma al palo. Un fenomeno piuttosto anomalo e preoccupante, di cui si è parlato nel primo Focus del Forum di Cernobbio.

A prendere per primo la parola è stato Giampaolo Fabris, presidente del Comitato scientifico Gpf, che ha parlato di “una ripresa vigorosa e strutturale. Ma i consumi interni, per ora, non fungono da volano�. Ma perché non ripartono, questi consumi? Fabris ha indicato quattro cause: un reale impoverimento, l’ampliarsi del precariato, l’instabilità politica, le preoccupazioni derivanti dai mercati finanziari. D’altra parte va sottolineato che, oggi, anche i consumatori con buona propensione al consumo “sono più insoddisfatti, attenti al prezzo e autonomi�.

Per Dario Rinero, presidente e amministratore delegato di Coca-Cola Hbc Italia, “la domanda interna non è robusta a sufficienza per sostenere la crescita�. In più, la brusca frenata dei consumi di base nel primo bimestre dell’anno (-4,2%) “dà la sensazione che le famiglie abbiano voluto tirare il freno a mano in attesa di provare sulla propria pelle dell’impatto delle decisioni economiche del Governo�

Enrico Finzi, presidente di Astra ricerche, ha fato notare la “difficoltà delle imprese produttrici a motivare in maniera tradizionale il consumatore, tanto che dopo molti anni è in diminuzione la crescita di investimenti in comunicazione rispetto al Pil�. D’altra parte, “i consumatori sono saturi e ormai si muovono solo per le novità�. Finzi ha concluso sottolineando un interessante fenomeno: “la distribuzione sta riacquistando peso a causa del minore appeal che esercitano le marche produttrici�.

“Ridare fiducia sul futuro al consumatore, sulla propria condizione sociale  ed economica, e sullo sviluppo del Paese. Solo così si potranno trasformare i deboli segnali di ripresa degli ultimi mesi in una crescita continua e stabile dell’economia italianaâ€�. E’ la ricetta indicata dal presidente di Federdistribuzione, Paolo Barberini. E per aumentare stabilmente i consumi serve, oltre ad una seria politica d’incentivazione della concorrenza nei mercati, una riduzione strutturale delle aliquote: “in un quadro di interventi di ampio respiro - ha concluso il presidente di Federdistribuzione â€" può essere giocata anche la leva fiscale, che dovrebbe prevedere una riduzione strutturale  delle aliquoteâ€�.

 

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