LA SINTESI DELL'INDAGINE

LA SINTESI DELL'INDAGINE

DateFormat

13 dicembre 2007
Titolo

Terziario, il settore fatica

ma continua a creare occupazione

Andamento economico, prezzi, orari, criminalità, contratto di lavoro nel Rapporto 2007: indagine Confcommercio

tra le imprese della provincia di Perugia

 

 

 

Come è stato l’anno che sta finendo per le imprese umbre del terziario e cosa si aspettano per il futuro? Quale posizione hanno rispetto alle polemiche sui prezzi e alla situazione delle sicurezza in Umbria? Qual è la loro opinione sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro? Quali sono le aspettative per il Natale?

A queste domande risponde l’indagine sull’economia terziaria, effettuata dalla Confcommercio della provincia di Perugia, che è presentata questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, dal presidente Giorgio Mencaroni.

Quella che emerge è l’immagine di un settore che ha vissuto un anno difficile, come dimostrano i dati altalenanti sull’andamento economico e le molte emergenze che lo hanno coinvolto.

Un settore che, nonostante questo, è disposto a rischiare ed investire per irrobustire le attività, senza poter contare su incentivi o agevolazioni di alcun tipo, di cui invece godono altri comparti, come l’agricoltura, ad esempio, che in Umbria da lavoro al 3,6% degli occupati.

Un settore, il terziario, che continua ad offrire concrete opportunità di occupazione. Come confermano anche i dati ufficiali riportati dal Documento Annuale di Programmazione 2008 â€" 2010, che riconosce come la crescita dell’occupazione umbra si debba essenzialmente a questo settore (passato da 220.000 a 228.000 unità), che occupa il 64% dei lavoratori umbri, oltre la metà dei quali (52,3%) sono donne.

Un settore che si è dovuto misurare con temi “caldi� come quello dei “superfestivi� - che ha trovato una soluzione, in linea con le attese degli operatori, nelle modifiche alla legge regionale del commercio approvate due giorni fa - e del rinnovo del contratto nazionale di lavoro, che vede ancora lontane le posizioni delle parti.

Un settore che avverte sempre di più la minaccia della criminalità, soprattutto nei settori del commercio e dei servizi e nell’area del capoluogo, e che ha dovuto affrontare, nel corso del 2007, il peso di campagne sui prezzi che ne hanno indebolito l’immagine, senza però contribuire a fare la necessaria e dovuta  chiarezza su ruoli, responsabilità e interessi di tutti gli attori sul mercato. 

A criminalità e prezzi, l’indagine di Confcommercio dedica due focus specifici, proprio per la rilevanza che questi temi hanno avuto nel corso dell’anno. 

 

Il campione

L’indagine ha coinvolto un campione rappresentativo di 440 imprese del commercio, turismo e servizi, associate alla Confcommercio della provincia di Perugia.

E’ divisa in cinque parti.

La prima concerne l’andamento delle imprese terziarie nel biennio 2005-2007, e analizza, nel particolare, l’andamento dell’occupazione, degli investimenti e del fatturato.

Seguono tre focus per raccogliere le opinioni delle imprese sui temi che maggiormente hanno animato il dibattito nel 2007. Gli approfondimento riguardano il commercio â€" in particolare, rinnovo del contratto nazionale di lavoro e “superfestiviâ€� - la criminalità e i prezzi.

La quinta sezione contiene le previsioni sull’andamento del Natale 2007.

 

Occupazione

 

Anche nel 2007, il terziario continua ad essere il settore che più offre occupazione, specie nel settore del turismo. Ma tutti i tre comparti â€" commercio, turismo e servizi â€" hanno registrato un aumento di nuovi inserimenti rispetto al 2005.

 

Commercio

Gli inserimenti di nuovo personale nel 2007 registrano un picco del 25% a fronte di un 16% di inserimenti dichiarato nel 2005; scende al 75% la percentuale delle imprese che non hanno effettuato inserimenti nel biennio.

A queste imprese è stato chiesto il perché del mancato inserimento di personale. Un 4% (era il 5% nel 2005) ha risposto che c’è eccedenza di personale; per un 2% (era il 3% nel 2005) ci sono difficoltà a reperire figure professionali formate; il rimanente 94% (era il 92%) ha dichiarato una sostanziale stabilità della struttura attuale, dovuta anche alle piccole dimensioni dell’azienda, spesso a conduzione familiare.

 

Turismo

Più alta la percentuale di inserimenti di nuovo personale per il settore turismo, che nel 2007 ha un picco del 43%, a fronte di un 30% di inserimenti dichiarato nel 2005; diminuisce pertanto al 57% la percentuale delle imprese che non hanno effettuato inserimenti nel biennio.

Il perché del mancato inserimento di personale è stato spiegato da un 7% di imprese (era il 21% nel 2005) con una eccedenza di personale; per un 9% (non era un problema nel 2005) ci sono difficoltà a reperire figure professionali formate; per il rimanente 85% delle imprese (era il 79% nel 2005) è dovuto in parti uguali ad una dichiarata stabilità della struttura attuale, dovuta anche alle piccole dimensioni dell’azienda spesso a conduzione familiare, oppure ad una contrazione del lavoro.

 

Servizi

Gli inserimenti di nuovo personale nel biennio 2005 - 2007 vedono un picco del 22% a fronte di un 8% di inserimenti dichiarato nel 2005; diminuisce pertanto al 78% la percentuale delle imprese che non hanno effettuato inserimenti nel biennio.

Questo 78% di imprese ha motivato il perché del mancato inserimento di personale nel modo seguente: per un 3% (era il 9% nel 2005) c’è eccedenza di personale; per un 7% ci sono difficoltà a reperire figure professionali formate: il rimanente 90% (era il 91% nel 2005) è dovuto ad una contrazione di lavoro.

 

Investimenti

 

Nonostante le oggettive difficoltà, il terziario ha continuato ad investire, indirizzandosi, pur con diverse intensità per i diversi comparti, verso interventi di consolidamento delle imprese, come dimostrano ad esempio gli investimenti in attrezzature e macchinari o in immobili ed impianti fissi.

Il dato relativo ai servizi dimostra che il comparto ha avuto una dinamica più veloce degli altri due in termini di investimenti in immobili e attrezzature dove ha già operato investimenti nel 2005; ora segue le indicazioni politiche regionali ed europee, cercando fortemente di innovare.

 

 

Commercio

Il 29% delle imprese del commercio ha effettuato investimenti nel corso del 2007, mentre il 71% no.

Del 29% (34% nel 2005) che ha investito, il 12% (7% nel 2005) lo ha fatto in immobili ed impianti fissi, il 57% (64% nel 2005) ha investito in attrezzature, mobili e macchinari, il 13% in ampliamenti o nuovi rami di attività (15% nel 2005), solo l’1% in formazione, marketing e consulenza (8% nel 2005), il 10% in investimenti informatici (7% nel 2005).

 

Turismo

Il 48% delle imprese del turismo (65% nel 2005) ha effettuato investimenti, mentre il 52% no (35% nel 2005).

Del 48% che ha investito, il 26% (7% nel 2005) lo ha fatto in immobili ed impianti fissi o ristrutturazioni, il 57% (72% nel 2005) ha investito in attrezzature, mobili e macchinari, l’8% in ampliamenti o nuovi rami di attività (17% nel 2005), rimane al 2% (2% anche nel 2005) l’investimento in formazione, marketing e consulenza, il 5% in investimenti informatici (2% nel 2005), abbiamo poi un altro 2% per altre tipologie di investimento.

 

Servizi

Le imprese dei servizi segnano un 43% di imprese che hanno fatto investimenti nel 2007 (erano 48% nel 2005), mentre il 57% non ne ha fatti.

Del 43% che ha investito, il 12% (25% nel 2005) lo ha fatto in immobili ed impianti fissi o ristrutturazioni, il 29% (67% nel 2005) ha investito in attrezzature, mobili e macchinari, il 6% in ampliamenti o nuovi rami di attività, il 12% in formazione, marketing e consulenza (8% nel 2005), il 41% ha investito in ICT.

 

Fatturato

 

L’andamento non è complessivamente brillante. Quello che emerge, pur nelle diverse sfaccettature dei diversi comparti, è un dato di stabilità, che letto insieme a quelli di occupazione e investimenti fotografa l’immagine di un settore che, nonostante le difficoltà, vuole continuare a svolgere un ruolo economico e sociale importante in Umbria.

 

Commercio

Il fatturato 2007 nelle imprese del commercio si presenta in aumento per un 20% degli intervistati (era il 23% nel 2005), risulta in diminuzione per il 33% (era il 36% nel 2005); aumenta al 47% (era al 41% nel 2005) la percentuale di fatturati stabili, che non hanno subito forti variazioni in quest’ultimo anno.

 

Turismo

Il fatturato per le imprese turistiche nel 2007 vede un aumento per il 29% delle intervistate (era al 28% nel 2005), una diminuzione per il 25%, che rimane costante dal 2005, ed un 45% di fatturati stabili che diminuiscono di 2 punti percentuali dal 2005 (47%).

 

Servizi

Il 2007 per i servizi vede una percentuale di imprese che aumentano il loro fatturato pari al 25% con una contrazione del 3% rispetto al 2005; passano dal 24% del 2005 al 35% del 2007 le imprese che denunciano una flessione del fatturato, mentre le imprese che lo dichiarano stabile passano dal 48% del 2005 al 40% del 2007.

 

FOCUS  COMMERCIO

 

CCNL del commercio

In merito al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, Confcommercio ha domandato ai propri associati del commercio la loro opinione su quale, tra le possibili trattative in corso, potevano avere maggiore impatto in termini positivi per il settore.

A pari merito, con il 30% delle risposte, gli intervistati hanno dichiarato che sarebbe opportuno introdurre una contrattazione di secondo livello oppure operare una decontribuzione e detassazione del lavoro straordinario, in modo che confluisca per l’intero importo lordo in busta paga.

Un 20% riterrebbe importante istituire un “salario d’ingresso� per le cosiddette “fasce deboli�; un ulteriore 20% non si ritiene abbastanza competente in materia oppure auspica maggiori differenze retributive rispetto alle qualifiche lavorative.

 

“Superfestivi�

In relazione ai cosiddetti “superfestivi� è stato chiesto alle imprese del campione se fossero o meno favorevoli all’apertura dei negozi nei periodi di maggiore afflusso.

Il 48% dei commercianti ha risposto che è favorevole all’apertura nei periodi dei “Ponti�; solo il 4% è favorevole all’apertura nelle festività di Pasqua e solo il 5% è favorevole all’apertura nei mesi di primavera ed estate.

Del restante 43% non favorevole all’apertura dei negozi, la quasi totalità dichiara una limitazione troppo elevata alla propria vita privata e a quella dei propri dipendenti; altre motivazioni concernono un investimento in personale troppo elevato in confronto all’aumento presunto degli introiti; oppure una location del negozio non appetibile dal “cliente â€" turistaâ€�.

 

 

FOCUS  CRIMINALITA’

 

Il 2007 è stato un anno “pesante� sul fronte della criminalità, come testimonia anche la cronaca. L’indagine ha sondato la percezione che ne hanno le imprese.

Il 51% delle imprese intervistate (commercio, turismo e servizi) ritiene che la criminalità arrechi un danno diretto alla propria impresa. In particolare, il 23% ritiene arrechi molto danno alla sua impresa; il 32% pensa arrechi un danno sufficientemente elevato, ed il 45% ritiene che il danno sia relativamente basso.

Il 35% delle imprese terziarie intervistate ritiene che vi sia stata un’impennata della criminalità nel 2007.

Del 51% delle imprese che si ritengono danneggiate dalla criminalità, il 49% dichiara che il problema maggiore sono i furti.

Il 16% lamenta il continuo spaccio di droga nelle vicinanze dell’attività lavorativa che crea disagio ed allontana il cliente, oltre a degradare l’abitabilità della zona; il 15% le truffe; il 10% il vandalismo ed il 9% le rapine, mentre c’è un timido, ma preoccupante, 1% che inizia a parlare di turbative dell’attività d’impresa dovute alla criminalità organizzata.

 

Commercio

Il 56% degli operatori del commercio ritiene che la criminalità arrechi un danno alla propria impresa. Di questi, il 21% ritiene che il danno sia molto elevato, il 31% ritiene che il danno sia sufficientemente elevato ed un 48% ritiene che il danno diretto all’impresa non sia troppo elevato.

Del 56% delle imprese commerciali che dichiarano un disagio più o meno forte nei confronti dei fenomeni di criminalità, il 66% è costituto da attività commerciali che operano a Perugia.

Sempre relativamente al 56% delle imprese che dichiarano di avere un danno dalla criminalità, le tipologia di criminalità maggiormente avvertite sono, nell’ordine:

- 31% furti

- 11% zone di spaccio di droga che disturbano o impauriscono i clienti

- 5% truffe

- 5% vandalismo

- 4% rapine.

Il 36% dei commercianti ritiene che vi sia stata un’impennata della criminalità nell’ultimo anno.

 

Turismo

Il 39% degli operatori turistici intervistati ritiene che la criminalità arrechi un danno alla propria impresa. Di questi, il 22% ritiene che il danno sia molto elevato, il 32% ritiene che il danno sia sufficientemente elevato ed un 46% ritiene che il danno diretto all’impresa non sia troppo elevato.

Del 39% delle imprese turistiche che dichiarano un disagio più o meno forte nei confronti dei fenomeni di criminalità, il 49% è costituito dalle attività turistiche che operano a Perugia. In particolare i ristoratori del centro storico hanno voluto evidenziare il degrado di questa area della città.

Sempre relativamente al 39% delle imprese che dichiarano di avere un danno dalla criminalità, le tipologie di criminalità maggiormente avvertita sono, nell’ordine:

- 38%  furti

- 27% truffe

- 13% zone di spaccio di droga che disturbano o impauriscono i clienti

- 11% vandalismo

- 11% rapine.

Il 29% degli intervistati ritiene che nel 2007 vi sia stata un’impennata della criminalità, mentre il 71% la ritiene stabile.

 

Servizi

Il 62% delle imprese dei servizi ritiene che la criminalità arrechi un danno diretto alla propria impresa. Di questi, il 36% ritiene che il danno sia molto elevato, il 36% ritiene che il danno sia sufficientemente elevato ed un 28% ritiene che il danno diretto all’impresa non sia troppo elevato.

Del 62% delle imprese che dichiarano un disagio più o meno forte nei confronti dei fenomeni di criminalità, il 28% è costituto dalle attività relative al Comune di Perugia.

Sempre relativamente al 62% delle imprese che dichiarano di avere un danno dalla criminalità, le tipologie di criminalità maggiormente avvertite sono, nell’ordine:

- 40%  furti

- 8% turbative da criminalità organizzata

- 16% truffe

- 8% zone di spaccio di droga che disturbano o impauriscono i clienti

- 16% vandalismo

- 12% rapine.

Solo il 38% degli intervistati ritiene che la propria attività d’impresa non subisca influenze dirette dai fenomeni di criminalità.

Il 50% degli intervistati ritiene che nel 2007 vi sia stata un’impennata della criminalità, mentre l’altro 50% ritiene che sia stabile.

 

FOCUS  PREZZI â€" COMMERCIO / TURISMO

 

Commercio

Ai commercianti del campione è stato chiesto in che misura le campagne mediatiche delle associazioni dei consumatori contro gli aumenti dei prezzi hanno prodotto effetti e ripercussioni reali per le imprese.

La risposta è stata netta. Per il 95% dei commercianti, i cosiddetti “scioperi della spesa� non hanno avuto alcuna ripercussione reale nella propria impresa.

Al 5% di commercianti che dichiarano di esserne stati colpiti, è stato chiesto di spiegarne le modalità. Nel 42% dei casi, è stata denunciata una riduzione sensibile del fatturato; per un 58% si denuncia invece la creazione di un clima di sfiducia tra l’impresa commerciale ed il cliente-consumatore.

Sul fronte dei prezzi, il commerciante si sente anche molto consumatore. Il 73% degli intervistati ha infatti un atteggiamento positivo nei confronti delle iniziative poste in essere tra le associazioni di categoria e le associazioni dei consumatori, in quanto pensa possano produrre reali effetti positivi, se non strumentalizzate.

Tutto il 73% degli intervistati dichiara infatti che, con buoni accordi, si può tentare di risolvere i problemi. L’importante è operare in un clima di fiducia e stima reciproco e con termini di concretezza.

Il fronte si divide per quanto riguarda le modalità operative degli eventuali accordi. Il 61% delle imprese non vede di buon occhio le campagne di sconti congiunte. Il motivo è semplice: dichiarano tutti di effettuare già prezzi molto bassi, e che comunque il prodotto scontato viene spesso percepito dal consumatore come di minore qualità.

Per il rimanente 39%, che invece ritiene possibile nell’arco dell’anno operare campagne pubblicitarie insieme alle associazioni dei consumatori, la motivazione è univoca: si augurano tutti un incremento delle vendite.

 

Turismo

Maggiormente colpiti dalle campagne di “sciopero della spesa� sono gli operatori turistici. Il 16% dichiara di avere avuto ripercussioni dirette: nel 4% dei casi riducono preventivamente le forniture in vista dello sciopero per evitare sprechi e rimanenze; il 36% dichiara una diminuzione sensibile del fatturato; secondo il 44% si crea un clima di sfiducia tra impresa e consumatore.

E’ intuibile questa maggiore sensibilità del comparto del turismo nei confronti delle campagne mediatiche di sciopero della spesa. Il consumatore è infatti portato a “tagliare� le cosiddette “spese non indispensabili� utilizzando la propria disponibilità di reddito per le spese incomprimibili e “risparmiando� per il “futuro incerto� che immagina gli si prospetti.

Il 79% degli intervistati pensa che gli accordi tra le associazioni datoriali e quelle dei consumatori possano produrre effetti positivi; un 44% sarebbe d’accordo per effettuare campagne promozionali scontate insieme o per praticare sconti fissi durante l’anno da promuovere congiuntamente.

Del 56% del campione che non è disponibile ad attivate campagne promozionali congiunte, il 31% è costituito da operatori della ricezione che effettuano già proprie promozioni e proprie offerte oppure aderisce a quelle di qualche agenzie o tour operator; il 69% è costituito invece da esercizi della ristorazione che dichiarano di mettere in atto già moltissimi sconti o menu a prezzi fissi e convenienti.

 

Il Natale 2007 per le imprese del terziario

 

L’effetto Natale è molto importante, ma non decisivo per il raggiungimento degli obiettivi economici delle imprese, che si confermano così dotate di solida strutturazione aziendale.

 

Commercio

Per le imprese del commercio il “peso del Natale 2007� risulta essere, nel 58% dei casi, sempre rilevante per gli obiettivi economici dell’impresa in fase di preventivo annuale; anche se solo l’1% ritiene che senza un buon andamento delle vendite natalizie sarà costretto a riposizionare le scelte aziendali nel 2008.

Per un 41% dei commercianti, gli obiettivi economici dell’impresa sono raggiunti indipendentemente dall’andamento del periodo natalizio.

 

Turismo

Per le imprese del turismo il “peso del Natale 2007� risulta essere, per un più modesto 32% dei casi, sempre rilevante per gli obiettivi economici dell’impresa in fase di preventivo annuale; solo il 6% ritiene che senza un buon andamento dell’attività nel corso delle festività natalizie sarà costretto a riposizionare le sue scelte aziendali nel 2008.

Per un 63% degli operatori del turismo, gli obiettivi economici dell’impresa sono raggiunti indipendentemente dall’andamento del periodo natalizio.

 

Prodotti e pacchetti turistici del Natale 2007

 

Gli operatori del commercio prevedono che gli acquisti di Natale 2007 andranno per un 38% al comparto alimentare, mentre per il 62% al settore non alimentare.

Per gli operatori del commercio alimentare, quest’anno, il consumatore si indirizzerà in gran parte (59%) verso le cosiddette strenne natalizi, cesti preconfezionati misti di salumi vari e dolci; mentre un 18% sceglierà i prodotti tipici locali della nostra regione: olio, lenticchie, formaggi, ecc. Solo un 1% andrà verso prodotti non tipici (salmone, caviale, ecc.).

Il rimanente 22% acquisterà vini e liquori ed i classici prodotti dolciari natalizi.

Da un punto di vista alimentare, insomma, sarà un Natale all’insegna della tradizione.

Il 62% del commercio non alimentare sarà invece così distribuito. Il 79% degli acquisti riguarderà prodotti di abbigliamento e calzature, ma particolarmente interessati saranno gli accessori e tutti quei prodotti a costo medio - basso come sciarpe, cinture, guanti, portafogli, portachiavi, ecc.

Il rimanente 21% si ripartisce tra regali hi-tech, gioielli, articoli di profumeria, articoli casalinghi, addobbi natalizi e giocattoli.

Quest’anno, il Natale non alimentare sembra essere concentrato sul regalo utile e strettamente personale, anche per i bambini.

Anche per quanto riguarda i ristoranti e pizzerie queste festività natalizie saranno all’insegna della tradizione. Il 37% dei ristoratori (era il 30% nel 2006) infatti proporrà il menu della tradizione sia a Natale che a Capodanno, poiché è considerato sempre il più gradito; un 6% di ristoranti sperimenteranno menu più innovativi e caratteristici. Appaiono per la prima volta nel campione, con il 7%, i ristoratori che offriranno menu a prezzo fisso e ristorazione da asporto per le festività.

Il rimanente 49% si divide tra chi rimane chiuso per le feste, prevalentemente nel caso di attività localizzate fuori dai grandi centri abitati o turistici, e chi non prevede menu particolari ma “alla carta�.

Per quanto riguarda il comparto alberghiero e della ricezione in generale (B&B, case vacanza, agriturismi, ecc.) le proposte per le festività 2007, in aumento rispetto allo scorso anno, riguardano per un 32% (era il 29% nel 2006) il classico pacchetto “soggiorno più cenone di Capodanno�, mentre il 21% (23% nel 2006) effettua, per l’intero periodo delle festività, promozioni speciali per le famiglie oppure i cosiddetti pacchetti “benessere�. Il rimanente 47% non fa nessuna promozione in particolare o rimane chiuso. Anche in questo caso vale l’osservazione che la chiusura è più frequente tra le attività ricettive fuori dai grandi centri o dei centri a vocazione turistica.

 

Le vacanze degli umbri per le Feste

 

Secondo le agenzie di viaggi intervistate, rispetto al 2005 aumentano del 3% le richieste di viaggi per le capitali europee. In grande ripresa è la classica settimana bianca, che dal 4% del 2005 passa al 9%, a scapito dei mercatini natalizi che invece sono in calo del 5%.  In forte aumento il turismo religioso, mentre non si parla più di viaggi nei continenti (America, Russia, Cina).

 

Destinazioni degli umbri per il Natale

 

Capitali europee

Settimana bianca

Mercatini natalizi

Grandi viaggi mare

Turismo religioso

Viaggi continenti

2007

55%

9%

9%

18%

9%

0%

2005

52%

4%

14%

24%

1%

5%

 

Il 37% delle agenzie di viaggi contattate ha dichiarato di aver attivato un servizio di in -coming; il 9% dichiara di partecipare a progetti di “in â€" comingâ€� insieme ad altri soggetti; tra le agenzie che al momento effettuano solamente “out - goingâ€�, il 18% sarebbe interessato ad attivare un servizio di “in â€" comingâ€�.

Un dato complessivamente molto interessante, perché si può tradurre in un potenziamento delle possibilità di crescita del turismo verso l’Umbria.

 

 

Perugia  13  dicembre  2007

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