LA "VIRATA" DI TREMONTI: "POSTO FISSO BASE DELLA STABILITA' SOCIALE"

LA "VIRATA" DI TREMONTI: "POSTO FISSO BASE DELLA STABILITA' SOCIALE"

Il ministro dell'Economia "abbandona" il modello americano. "La mobilità fu imposta dalla globalizzazione, ma da noi non va bene".

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19 ottobre 2009
Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha definito il posto fisso come “”la base della stabilità sociale”

Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha definito il posto fisso come “la base della stabilità sociale”. Sembrano finiti dunque, i tempi dell’elogio della mobilità e dell’esempio americano. Il ministro ha espresso la sua tesi a Milano, al convegno promosso dalla Bpm sulla partecipazione dei lavoratori all'azionariato delle imprese. Al convegno erano presenti anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. “Non credo - ha detto Tremonti - che la mobilità sia di per sé un valore. Per una struttura sociale come la nostra, il posto fisso è la base su cui costruire una famiglia. La stabilità del lavoro è alla base della stabilità sociale”. A imporre forme di lavoro più flessibili, secondo Tremonti, è stata la globalizzazione che “non ha trasformato il quantum di lavoro ma la qualità di lavoro, passato da fisso a mobile. Era inevitabile fare diversamente”. Tremonti ha poi analizzato le diverse strutture di welfare elencando le criticità del modello statunitense: “Un conto è avere un posto di lavoro fisso o variabile in un contesto di welfare come quello europeo, un conto è avere uno stipendio senza sanità e servizi”. “Negli Stati Uniti – ha concluso il ministro - i fondi pensione dipendono da Wall Street, e se le cose vanno male ti ritrovi a mangiare kit kat in una roulotte e neghi la scuola ai tuoi figli”.

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