Lavoro: intesa tra Governo e parti sociali per rilanciare l'apprendistato

Lavoro: intesa tra Governo e parti sociali per rilanciare l'apprendistato

Siglato al Ministero del Lavoro un accordo tra Governo, Regioni, Province autonome e parti sociali. L'obiettivo è "dare un nuovo impulso all'occupazione giovanile in apprendistato".

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27 ottobre 2010
Accordo tra governo, regioni e parti sociali per rilanciare il contratto di apprendistato con l’obiettivo che diventi l’ingres

Accordo tra governo, regioni e parti sociali per rilanciare il contratto di apprendistato con l’obiettivo che diventi l’ingresso prevalente dei giovani nel mercato del lavoro. A dire sì e' stata anche la Cgil, cosi’ come aveva fatto lo scorso 17 febbraio sottoscrivendo le linee guida sulla formazione, nelle quali si inserisce l'intesa. “Un accordo molto importante - ha commentato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi - che ha messo anche in guardia da un uso distorto dei tirocini e delle collaborazioni “va evitato il cannibalismo�. La crisi economica ha portato ad una drastica riduzione del numero dei contratti di apprendistato passato dai 645.986 del 2008 ai 567.842 del 2009 (-78.144). E poco meno del 20% degli apprendisti riceve una formazione. Mentre e' ancora alto il numero di giovani, quasi due milioni, senza lavoro e non inseriti in percorsi educativi e formativi. L'intesa raggiunta riguarda l'apprendistato 'professionalizzante', cioè quello che interessa la fascia d'eta' che va da dopo l'obbligo scolastico fino ai 29 anni. E' transitoria di un anno, in attesa dell'attuazione della delega sull'apprendistato contenuta nel collegato al lavoro recentemente approvato in via definitiva dal Parlamento. Per questo adesso si aprirà un tavolo di confronto per arrivare successivamente ad un'intesa complessiva. A maggio scorso si era pronunciata la Consulta, bocciando alcune norme in materia di apprendistato introdotte dalla legge nel 2008. Norme che permettevano alla contrattazione collettiva di regolare del tutto la formazione per adempiere agli obblighi formativi previsti e che sono state impugnate da alcune Regioni, che sostenevano una lesione delle proprie competenze. L'intesa, quindi, contribuisce a restituire un quadro di certezze. “Si vuole - ha spiegato Sacconi - rilanciare lo strumento per dare davvero un contenuto formativo che sia garantito dalle Regioni o, in sussidiarietà, dalle parti sociali con loro iniziative, e gli enti bilaterali�.

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