Le imprese italiane restano troppo "casalinghe"

Le imprese italiane restano troppo "casalinghe"

Secondo il rapporto "Italia multinazionale 2006" realizzato dall'Ice e dal Politecnico di Milano, il numero delle iniziative e la taglia media degli investimenti all'estero sono circa la metà della Francia e un terzo rispetto a Germania e Regno Unito.

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15 maggio 2007
Le imprese italiane restano troppo “casalinghe�

Le imprese italiane restano troppo “casalinghe�

Il livello di internazionalizzazione delle imprese italiane non è ancora paragonabile a quello dei maggiori Paesi europei, sia per quanto riguarda la propensione a investire oltre confine che per la capacità di attrarre investimenti stranieri. Il numero delle iniziative  italiane all’estero è infatti circa la metà di quello della Francia e un terzo di quello della  Germania e del Regno Unito, mentre la taglia media dell’investimento è di 65 milioni di dollari, pari quasi alla metà rispetto a questi tre Paesi. Sono i due dati principali che emergono dal rapporto “Italia multinazionale 2006� sulle partecipazioni italiane all’estero ed estere in Italia, realizzato dall’Istituto per il commercio estero e dal Politecnico di Milano.

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