Leggi tutta la Lettera dalle Regioni n. 12

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25 novembre 2004
Arriva dunque a conclusione la lunga maratona del condono edilizio, almeno per la parte che riguarda le regioni, perché sembra

Per le Regioni finisce la maratona condono

 

Le Regioni sono giunte alla fine della lunga maratona del condono edilizio, mentre il Governo sembra voler prorogare al 2005 i termini di pagamento del 20 e del 30 dicembre lasciando invariata solo la prima scadenza (10 dicembre), ed i contribuenti iniziano a presentare le domande, o a ripresentarle nel caso in cui la propria regione non ritenga valida quella già presentata (vedi la precedente lettera dalle regioni n.11 sul condono edilizio.).

Sono sedici le Regioni che, alla data del 12 novembre,  hanno emanato una propria legge nell'intento di ridefinire le fattispecie previste dalla normativa nazionale (vedi tabella allegata). Gli aspetti su cui esse sono intervenute sono sostanzialmente due: la condonabilità che è stata quasi sempre limitata attraverso la riduzione delle volumetrie e della tipologie sanabili e il costo della regolarizzazione che è stato generalmente elevato aumentando oblazione e oneri concessori, con l'eccezione della Sicilia che invece li ha diminuiti (vedi tabella allegata).

Circa i vincoli, in genere le Regioni del centro-nord hanno posto limiti più severi, mentre le altre Regioni hanno mantenuto quelli previsti dalla normativa nazionale.

Riguardo agli immobili di nuova costruzione e non conformi alle prescrizioni urbanistiche, la loro regolarizzazione non è consentita in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Valle D'Aosta, Lombardia, Veneto e nelle Province autonome di Trento e di Bolzano, mentre Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte e Sardegna pur riducendone le cubature, non hanno escluso del tutto la possibilità di condonarle.

Le Regioni che non hanno emanato alcuna normativa sono l'Abruzzo, la Calabria e il Molise e, quindi nel loro territorio sarà applicata la normativa nazionale.

Singolare il caso della Campania - fra i maggiori oppositori al condono e fra le prime regioni a ricorrere alla Corte Costituzionale – che, per problemi di natura politica all'interno della maggioranza, ha approvato la propria legge sei giorni dopo la scadenza del termine previsto.

Se il Governo per motivi di opportunità istituzionale decidesse di non impugnarla, la situazione dal punto di vista giuridico si presenterebbe particolarmente confusa, dato che, nel periodo compreso fra l'11 novembre – primo giorno utile di presentazione - e l'entrata in vigore della legge regionale, 18 novembre, sarebbero condonabili abitazioni rientranti nei limiti previsti dalla normativa nazionale, ma non in quelli più restrittivi della legge regionale. Seppure per un solo giorno, un caso simile potrebbe presentarsi anche in Basilicata, la cui legge è stata pubblicata sul Bollettino regionale il 12 novembre ed in Calabria se, come sembra, anche questa regione approverà la propria legge a termine scaduto.

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