Leggi tutta la Lettera dalle Regioni n. 13

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16 dicembre 2004
"Centri commerciali naturali o centri integrati di via – Come valorizzare i centri storici sfruttando nuove forme associative"

Regioni, centri urbani e valorizzazione del commercio

 

Il ruolo del commercio è fondamentale per la qualità della vita e per l'attrattività turistica dei centri urbani e in particolare delle zone d'interesse storico e artistico. L'Italia è un grande contenitore di città piccole e grandi che nascono e si sviluppano nei secoli intorno allo scambio delle merci e che, nella gran parte dei casi, riescono ancora oggi a mantenere assieme originalità e innovazione dell'offerta commerciale.

Nell'ambito dei processi di programmazione urbana si parla ormai diffusamente di "marketing urbano", inteso come l'insieme di attività volte a migliorare le aree urbane ed aumentare la competitività delle attività economiche che vi si svolgono. Le amministrazioni regionali e locali iniziano ad avere, da qualche anno, consapevolezza di questa ricchezza e promuovono forme di aiuto alle imprese commerciali, spesso coniugate con quelle artigiane, anche rivolte ad associazioni o consorzi finalizzati alla rivitalizzazione delle strade commerciali.

Sono molte le azioni che vengono intraprese con questo obiettivo, sia di rilievo strategico e di programmazione, sia di puntuale intervento sul territorio. Ad esempio si punta a:

-          sviluppare consorzi di operatori che si pongano l'obiettivo di migliorare la qualità e la competitività di una  via o di una zona commerciale;

-          sostenere specifiche azioni di marketing per fidelizzare la clientela;

-          recuperare strade e luoghi degradati;

-          promuovere lo "shopping" turistico;

-          promuovere e gestire servizi collettivi (es. mercati, parcheggi, intrattenimento);

-          migliorare l'offerta commerciale, equilibrando il rapporto tra marchi innovativi, grande distribuzione e negozi tradizionali.

Rispetto a realtà associative che operano per la realizzazione estemporanea o periodica di eventi di promozione, quali le storiche "Associazioni di Via", la promozione di forme più integrate richiede  la presenza di un'unica regia che coordina le azioni di tutti in merito a questioni strategiche come gli orari di apertura, la formazione, la realizzazione di un calendario di eventi, la fidelizzazione della clientela, oltre ad un'attenta indagine sulle preferenze dei consumatori, in modo da indirizzare più efficacemente gli interventi programmati.

Dal punto di vista giuridico ci si può configurare come soggetto di diritto privatistico con finalità di tipo mutualistico e interessi di carattere generale, che possono essere partecipati sia da imprenditori, sia da enti pubblici locali, associazioni, fondazioni o altri.  Un istituto che offre la possibilità di coesistenza di tutti questi elementi è quello individuato dall'art. 2615 ter del C.C. che ha introdotto la "società consortile", una nuova figura avente scopo mutualistico e non di lucro, in cui convivono la regolamentazione propria delle società commerciali e le finalità tipiche del consorzio.

Diverse Regioni prevedono forme di finanziamento agevolato per queste associazioni, in molti casi collegando gli interventi al recupero e alla rivitalizzazione dei centri storici. Nelle Regioni meridionali si è provveduto ad utilizzare per queste finalità anche le risorse dei P.O.R., che sono in piena fase attuativa.

La Confcommercio ha elaborato a suo tempo uno schema di articolato, per la "progettazione ed il finanziamento di centri commerciali e di centri commerciali integrati", che è esempio di quello che una normativa regionale dovrebbe prevedere.

Una delle prime Regioni a credere in questo tipo di interventi è stata la C.I.V. oltre 4.000.000 di euro per la ristrutturazione di alcuni centri storici.

In Toscana la strada seguita è quella di trasformare i centri storici in "Centri Commerciali Naturali", un progetto che si avvale dei fondi della legge Bersani (n.266/97) destinati al sostegno delle piccole e medie imprese, che la Regione ha deciso di impiegare in azioni tese a restituire competitività al commercio, attraverso la valorizzazione del centro storico e l'incentivazione della sua rete distributiva. La gestione finanziaria ed operativa è stata affidata ai CAF – Centri di Assistenza Tecnica delle Associazioni di categoria e vedrà la partecipazione attiva degli operatori commerciali. 

Nelle Marche, la Regione ha accolto la proposta dalla Unione Regionale Confcommercio per il   finanziamento e la realizzazione di progetti pilota volti alla rivitalizzazione  e valorizzazione dei centri storici attraverso lo sviluppo e l'incentivazione dei Centri Commerciali Naturali. Al riguardo, con la deliberazione n.962 del 03/08/2004, sono stati destinati 500.000,00 Euro ed emanato il Bando di accesso ai finanziamenti.

Per quanto riguarda il Mezzogiorno, di particolare interesse è l'esperienza che si sta realizzando nella Regione Puglia grazie ai finanziamenti previsti nel P.O.R. 2000/2006, misura 4.17 – azione b – aiuti al commercio, per la riqualificazione e rivitalizzazione del sistema distributivo nei contesti urbani, rurali e montani.

Fra gli investimenti agevolabili vi sono la realizzazione di piani di marketing urbano, di marchi, logo commerciali e servizi comuni compresi i parcheggi e il miglioramento della distribuzione su aree pubbliche, compreso il recupero dei mercati rionali e delle aree attrezzate per lo svolgimento di attività commerciali.

Anche in questo caso, l'Unione Regionale ha contribuito all'impostazione di queste misure, secondo le modalità illustrate al riguardo nel corso del "Meeting dei direttori" tenuto a Villasimius.

 

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