Maggioranza a rischio sulla Finanziaria

Maggioranza a rischio sulla Finanziaria

Fli ed Mpa chiedono modifiche, in particolare su università e ricerca, fondi per il Sud, allentamento del patto di stabilità interno e fondi per l'editoria e l'emittenza locale.

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4 novembre 2010
Maggioranza a rischio sulla Legge di Stabilità, la nuova Finanziaria

Maggioranza a rischio sulla Legge di Stabilità, la nuova Finanziaria. Un testo blindato per il Governo, ma sul quale Fli ed Mpa chiedono modifiche: in particolare per quanto riguarda i settori dell’università e della ricerca, i fondi per il Sud, o ancora l’allentamento del patto di stabilità interno e i fondi per l’editoria e l’emittenza locale. Risposte 'politiche' che i finiani chiedono di avere subito senza che vengano rinviate al decreto già annunciato dal Governo che accompagnerà la Finanziaria tabellare e che dovrebbe portare a risorse per circa 7 miliardi. “Esiste una serie di problemi - sottolinea il vice ministro dell’Economia, Giuseppe Vegas - come quello dell’università, che possono essere affrontati in un successivo provvedimento che è già stato ribattezzato 'milleproroghe' ma che potrà arrivare grosso modo in una quindicina di giorni e per il quale ci sarà una collaborazione tra Parlamento e Governo�. Ma a Fli questa assicurazione non basta. “Servono risposte politiche adesso�, dice il capogruppo in commissione Bilancio dei futuristi, Antonino Lo Presti.

Il centrodestra è, dunque, in fibrillazione, mentre sui temi dello sviluppo si registrano anche prove di 'terzo polo' con i deputati della commissione Bilancio di Fli, Mpa, Udc e Api che si riuniscono per concordare emendamenti comuni da sottoporre alla prova del voto. Voto che in commissione Bilancio è tutt'altro che scontato. A fare i conti, in effetti, è facile vedere come i deputati dell’opposizione, insieme a quelli di Fli ed Mpa, arrivano a quota 24 (15 del Pd, 2 dell’Udc, 2 dell’Idv, 3 di Fli, uno dell’Api e uno dell’Mpa), mentre quelli del centrodestra si fermano a quota 22 (5 della Lega, compreso il presidente della commissione Giancarlo Giorgetti e 17 del Pdl) o al massimo a 23 se si considera che possa votare con la maggioranza Bruno Cesario (ex Api e ora iscritto al gruppo Misto). Il malessere sul provvedimento, tra l’altro, non è limitato solo a Fli o all’Mpa: l'ex sottosegretario all’Economia e presidente della Provincia di Asti, Maria Teresa Armosino, per esempio, ha fatto sapere che senza garanzie nei confronti degli enti locali non voterà il provvedimento. Insomma, il voto per la maggioranza è ad altissimo rischio, motivo per cui a fine serata il centrodestra ha deciso di soprassedere la seduta della commissione e far slittare l’avvio delle votazioni sugli emendamenti. Anche se il Governo sarebbe orientato a tirare dritto e non aprire a modifiche.

 

 

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