Auto: mercato dell’usato sempre in calo

Auto: mercato dell’usato sempre in calo

Tra gennaio e maggio, secondo i dati Unrae, i trasferimenti di proprietà sono scesi del 10,4% in confronto allo stesso periodo del 2021.

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28 luglio 2022

Nei primi cinque mesi del 2022 i trasferimenti di proprietà di autovetture sono diminuiti del 10,4% rispetto allo stesso periodo del 2021. Sono i dati resi noti dall’Unrae, che confermano il diesel al primo posto (49% delle preferenze contro il 40% dei motori a benzina, il 4,4% del Gpl e il 3,4% dell’ibrido. Prosegue la fortissima accelerazione della quota di scambi tra privati, che arrivano al 55,3% dei passaggi di proprietà per la minore disponibilità di auto presso le reti di  vendita. Oltre la metà degli scambi (51%) riguarda autovetture con oltre dieci anni di anzianità, mentre è stabile al 15% la  quota delle auto da sei a dieci anni e recupera mezzo punto quella delle auto da quattro a sei anni (12%).

 

Tornano ad aumentare le vendite ad acquirenti con partita Iva

Nel 2021 le immatricolazioni di auto da parte di acquirenti privati con partita Iva sono tornate a salire dopo quattro anni di calo ( 178.681 le unità acquistate, per una crescita dell'8,2% rispetto al 2020 e fatturato in crescita del 13,9%). Lo indicano i dati elaborati dal Centro Studi e Statistiche dell’Unrae in collaborazione con l'Istat, da cui emerge anche che dal 2016 le immatricolazioni da parte dei privati con partita Iva si sono ridotte di oltre il 25%.

Tra gli altri dati contenuti nello studio il sorpasso delle vetture ibride (+11,3 punti a quota 29,7%) sulle vetture diesel che  scivolano al terzo posto superate anche dalle auto a benzina. Le elettriche occupano una  quota del 4,7%, oltre il doppio rispetto al 2,3% del 2020. Quanto alla carrozzeria, i crossover consolidano la prima posizione con una quota del 43,2% che, unita al 12,3% delle fuoristrada, assegna alla categoria Suv  la maggioranza assoluta delle preferenze fra i privati con partita Iva. La distribuzione per categorie  professionali degli utilizzatori vede stabili nei primi due posti le imprese individuali (52,2%) e i professionisti (24,9%), seguiti da agenti di commercio (13,1% ma in costante calo) e agricoltori.

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