Riforma mercato del lavoro: il governo incontra le parti sociali e chiede la fiducia in Parlamento

Riforma mercato del lavoro: il governo incontra le parti sociali e chiede la fiducia in Parlamento

Questa mattina a Palazzo Chigi sindacati e associazioni imprenditoriali. Intanto il Consiglio dei ministri autorizza l'uso della fiducia per accelerare e 'blindare' con un maxiemendamento la riforma al Senato. Il premier: "Ora tocca a me guidare e nessuno pretenda di mettere blocchi perche' da venti anni siamo nella palude"

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7 ottobre 2014

 

"Ora tocca a me guidare e nessuno pretenda di mettere blocchi perche' da venti anni siamo nella palude". Matteo Renzi stringe sul Jobs act, sfida minoranza Pd e sindacati, e si prepara a chiedere la fiducia. Il Consiglio dei ministri autorizza l'uso dello strumento per accelerare e 'blindare' con un maxiemendamento la riforma al Senato. La minoranza Pd confida fino all'ultimo in un ripensamento, nella speranza di avere spazio per discutere in Aula i propri emendamenti. Ma se il deputato Stefano Fassina avverte che la fiducia avrebbe delle "conseguenze politiche" (e invoca l'intervento del Colle) i bersaniani anticipano che voteranno la fiducia per non far cadere il governo. La partita ad ogni modo e' ancora aperta, anche perche' Ncd non sembra disposta ad accettare modifiche al testo attuale della delega. E' la settimana del lavoro, per il governo Renzi. Il premier la apre riunendo a Palazzo Chigi i vertici delle aziende farmaceutiche, dando cosi' concretezza alla sua strategia: non solo aggiornare le leggi esistenti, a partire dall'articolo 18, ma puntare anche su investimenti che portino alla creazione di posti di lavoro. Due piani paralleli, su cui incidere con determinazione. E' questa la ragione per cui entro la settimana il premier intende incassare il via libera del Senato al Jobs act. Con un voto, se possibile, gia' mercoledi' sera, quando a Milano, in qualita' di presidente di turno dell'Ue, ospitera' i leader europei per una conferenza proprio sul lavoro. Sul fronte parlamentare, l'ipotesi piu' forte sul tavolo, al termine di una nuova giornata di incontri e contatti tra il ministero del Lavoro, Palazzo Chigi e il Senato, e' quella di presentare un maxiemendamento alla delega sul Lavoro che recepisca alcune delle modifiche contenute nel documento approvato una settimana fa dalla direzione Pd. Il testo non dovrebbe contenere pero' una indicazione dettagliata sull'articolo 18 e la questione del reintegro per i licenziamenti discriminatori e disciplinari. L'ipotesi e' che sul punto specifico si pronunci il ministro Giuliano Poletti con una dichiarazione in Aula, rinviando poi ai decreti delegati per una  disciplina puntuale. Il combinato disposto dell'emendamento e della dichiarazione consentirebbe, viene spiegato, di tenere insieme la maggioranza, in balia di un braccio di ferro tra i centristi guidati da Ncd, che puntano al superamento dell'art.18 e chiedono che non si modifichi la delega del governo, e la minoranza del Pd, fortemente contraria.
  

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