MORANDO: "NO A DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI"

MORANDO: "NO A DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI"

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19 aprile 2007
“Da Asiago a Cortina, da Rovigo a Treviso, a San Michele al Tagliamento

Morando: “no a doppie imposizioni fiscali�

 

“Da Asiago a Cortina, da Rovigo a San Michele al Tagliamento. E ora anche Treviso. I desideri di secessione o le minacce di fuga dal Veneto ormai non si contano. Voglio sperare che nella maggior parte dei casi si tratti di provocazioni messe in atto per risvegliare l’attenzione su quello che è il vero problema, il federalismo fiscale, più che di dichiarazioni convinte�. Il presidente della Confcommercio Veneto Fernando Morando preme sull’acceleratore, perché non c’è più tempo da perdere: la questione non può più aspettare. Le spinte verso le regioni a statuto speciale, per la Confcommercio, non vanno viste come una critica nei confronti dell’amministrazione regionale del Veneto, ma come una forma di protesta per un sistema che sta privilegiando le imprese e le province di alcune regioni rispetto ad altre. Tra chi soffre di più c’è il Veneto, che tanto dà e poco riceve, regione penalizzata a dispetto della sua proverbiale operosità e delle entrate che, grazie anche a un’imprenditorialità diffusa, garantisce allo Stato.

“Non ce l’ho con chi se ne vuole andare â€" commenta Morando â€" ma vorrei solo dire a coloro che sono convinti di risolvere i loro problemi così che la fuga non è che un modo per lasciare le questioni in sospeso. E’ un atteggiamento passivo che contrasta con l’intraprendenza tipica del Veneto. Quello che deve animarci, ora più che mai â€" prosegue Morando â€" dev’essere un desiderio di partecipazione al cambiamento. Un cambiamento che passa attraverso il confronto tra le Regioni e lo Stato e non dall’accettazione di soluzioni calate dall’altoâ€�. Se si analizza qualche dato significativo, le diversità risultano più che evidenti: le regioni a statuto speciale hanno entrate che derivano da compartecipazioni ai tributi erariali ben al di sopra del 50%, arrivando anche al 63% al nord, mentre quelle a statuto ordinario arrivano a stento al 3% (fonte Formez: Primo rapporto annuale sullo stato del regionalismo in Italia, 2002). Alcune regioni danno molto allo Stato in termini di tasse, ma ricevono molto poco in termini di trasferimenti. Se è vero che a fronte di oltre 4 mila euro versati allo Stato i veneti se ne vedono restituiti poco più di mille mentre i valdostani ne ricevono circa 8 mila a fronte dei 4 mila versati, si comprendono bene le ragioni che ci spingono a chiedere, anzi a questo punto a pretendere, il federalismo fiscale.

Il federalismo fiscale, per Confcommercio Veneto, non deve tuttavia significare una doppia imposizione fiscale: la Regione deve introitare direttamente le imposte e trasferirle successivamente all’amministrazione centrale. Va tuttavia sottolineare la necessità che venga creata una camera di perequazione per venire incontro alle regioni che dimostrino di essere in oggettiva difficoltà, purché queste non siano generate da un’allegra amministrazione e facendo magari riferimento a progetti-obiettivo concreti, vincolati a comportamenti virtuosi e codificati.

Una questione per la quale la Confcommercio si batte da sempre e che pare la soluzione più idonea per ridurre il gap tra le regioni a statuto ordinario e quelle a statuto speciale.

 

 

 

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