Mutui: banche meno vessatorie per artigiani e commercianti

Mutui: banche meno vessatorie per artigiani e commercianti

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4 aprile 2004
Mutui: banche meno vessatorie per artigiani e commercianti

Mutui: banche meno vessatorie per artigiani e commercianti

 

Il parlamentare di Forza Italia, Mario Masini, imprenditore romano, sollecita l’intervento del ministro dell’Economia sul sistema bancario affinché si instauri un rapporto di maggior disponibilità nei confronti della medio-piccola imprenditoria, del commercio e dell’artigianato specie per quanto riguarda la possibilità di rinegoziazione dei contratti di mutuo a condizioni meno onerose e vessatorie.

Masini sottolinea, infatti, che attualmente tali rapporti “molto spesso non sono idilliaci a causa di una cultura degli istituti di credito improntata sulla diffidenza e la scarsa qualità del servizio e su un si­stema di valutazione diffe­renziato e discriminatorio rispetto a quello applicato alle grandi imprese e gruppi, che godono, peraltro, di una non sempre meritata fiducia e credito”.

In particolare – aggiunge il parlamentare di FI -  le banche adottano un sistema procedurale impostato “su continue e vessatorie regole contrattuali nei confronti delle predette categorie pro­fessionali. Numerosi piccoli imprenditori, com­mercianti e artigiani,  ad esempio, si vengono a trovare in condi­zioni di estrema difficoltà con gli istituti bancari, avendo stipulato mutui immobi­liari e non solo: nonostante la normativa preveda la rilevazione trimestrale, da parte del Ministero dell’Economia, del tasso cosiddetto anti‑usura cui bisogna attenersi, alcune banche con­tinuano ad applicare tassi superiori a quelli previsti dalla legge. Inoltre, le condizioni che stabiliscono per l’eventuale rinegoziazione, comportano una serie di costi e oneri finanziari proibitivi, con la conseguenza che, in caso di insolvenza, l’istituto bancario segnala spesso con troppa superficialità il nominativo alla centrale dei rischi preclu­dendo qualsiasi possibilità di ottenere al­ternative linee di credito. Tale rigidita’ del sistema bancario – conclude Masini – va superata anche perché talvolta determina autentici drammi economici, sociali e morali con conseguenti cessazioni di attività  che, viceversa, avrebbero buone  potenzialità di sviluppo”.

 

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