Nel 2010 l'Azienda Italia cresce più del previsto

Nel 2010 l'Azienda Italia cresce più del previsto

Nuovo quadro macroeconomico nella Dpf approvata dal Consiglio dei Ministri: quest'anno il Pil salirà più di quanto detto a maggio, ma per il 2011 il Tesoro prevede una revisione al ribasso delle stime. Male i consumi.

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30 settembre 2010
Buone notizie per l’economia italiana, che quest’anno crescerà di più rispetto a quanto il Governo prevedeva a maggio

Buone notizie per l’economia italiana, che quest’anno crescerà di più rispetto a quanto il Governo prevedeva a maggio. Ma la ripresa non è così forte: nel 2011, infatti, il Tesoro prevede una revisione al ribasso delle stime. Il nuovo quadro macroeconomico contenuto nella Dfp approvata dal Consiglio dei ministri - la prima Decisione sulla finanza pubblica dopo la riforma della legge di contabilità ma anche l’ultima in vista della sessione di bilancio europea - indica una crescita del Pil per il 2010 dell’1,2%, in crescita di 0,2 punti percentuali rispetto all’1% della Ruef di maggio. Le previsioni peggiorano invece per l’anno prossimo, quando si stima un aumento del prodotto dell’1,3% rispetto all’1,5% indicato in precedenza.

In aumento anche il debito pubblico a causa dell’impatto degli aiuti alla Grecia. Nel 2010 sale al 118,5% del Pil per poi crescere ancora al 119,2% nel 2011. L’inversione di rotta dovrebbe arrivare soltanto nel 2012 quando inizierà “il percorso di riduzione”. Vengono confermate invece le stime sul deficit: gli obiettivi erano stati concordati con Bruxelles e su questi target era stata costruita la manovra biennale approvata prima dell’estate. Per quest’anno è atteso un indebitamento pari al 5% del Pil dal 5,3% del 2009, per poi scendere al 3,9% nel 2011, al 2,7% nel 2012 e al 2,2% nel 2013.

In calo invece la pressione fiscale. Quest'anno scenderà al 42,8% del Pil dopo aver raggiunto il 43,2% nel 2009. Nel 2011 calerà ancora al 42,4%, per poi risalire lievemente al 42,6% nel 2012 e riscendere al 42,4% nel 2012. Mentre raddoppia l’inflazione rispetto all’anno scorso: nel 2010 i prezzi al consumo cresceranno dell’1,6%, mentre nel 2009 c’è stato un +0,8%.

Si conferma debole il mercato del lavoro e il tasso di disoccupazione si manterrà su livelli elevati sia nel 2010 sia nel 2011, collocandosi all’8,7% quest’anno e il prossimo, per poi calare all’8,6% nel 2012 e all’8,4% nel 2013. Male i consumi quest’anno: rispetto alle stime pubblicate a maggio nella Ruef, l’evoluzione dei consumi delle famiglie risulta leggermente più debole (+0,5%), frenata dall’andamento del reddito disponibile. Per avere buone notizie occorrerà attendere l’anno prossimo quando ci sarà “una ripresa graduale”.

Infine, l’avanzo primario sarà negativo quest’anno e pari a -0,3% del Pil per poi migliorare nel 2011 attestandosi allo 0,8% e nel 2012 al 2,2%. Mentre il fabbisogno del settore statale è stimato scendere a 83,407 miliardi quest’anno, a 63,765 miliardi il prossimo anno e a 42,075 miliardi nel 2012, a 32,807 miliardi nel 2013.

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