Netta contrarietà anche in Emilia Romagna

Netta contrarietà anche in Emilia Romagna

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24 novembre 2011

Confcommercio e Consulta Regionale del Turismo dell'Emilia Romagna, Confesercenti ed Assoturismo dell'Emilia Romagna, ribadiscono la forte e netta contrarietà all'ipotesi di applicazione della tassa di soggiorno da parte delle amministrazioni comunali. "Il dibattito sugli sviluppi delle politiche fiscali nazionali, introdotto con l'avvicendamento del nuovo Governo, vedrà quasi certamente la reintroduzione di vecchie imposte comunali, a partire dall'Ici, la rivalutazione delle rendite catastali, oltre ai correttivi al decreto sul federalismo municipale che sancirà l'avvio anticipato di un anno dell'Imu. Con il rischio dell'ipotizzato aumento dell'aliquota Iva che finirebbe per raffreddare ulteriormente la propensione ai consumi. La somma di tutte queste imposte alimenterà un flusso di risorse che, drenato dalle tasche delle famiglie, finirà nelle casse dei Comuni per chiuderne i bilanci", scrivono in una nota comune. "Come primo atto - proseguone le Associazioni -chiediamo ai sindaci dell'Emilia-Romagna di interrompere sui territori locali la discussione sulla tassa di soggiorno, che riteniamo sbagliata nel merito e nel metodo: un balzello antiquato ed oneroso, quanto di più antituristico ci possa essere per l'economia ed il mercato.
In questa fase di crisi perdurante e sistemica riaffermiamo con forza che il turismo può rappresentare un volano per tanti e diversi settori produttivi e fornire un apporto determinante allo sviluppo economico del Paese". "Le prime fughe in avanti di qualche amministrazione comunale rischiano di compromettere ed indebolire il valore dell'offerta turistica regionale e nazionale.
Contestualmente all'Assemblea legislativa e alla Giunta della Regione Emilia-Romagna chiediamo - concludono - di essere al nostro fianco e sostenere una mozione contro l'applicazione della tassa di soggiorno sul territorio regionale, favorendo una posizione unitaria e condivisa di tutte le forze politiche e promuovendo tale posizione anche presso il neo ministro al Turismo Gnudi ed in sede di Conferenza delle Regioni per una più ampia condivisione a livello nazionale. Non è il momento di applicare facili automatismi fiscali perché l'ennesima tassa sulla vacanza finirebbe per indebolire il lavoro e gli sforzi delle nostre imprese".

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