Ocse: "In Europa riforma strutturali per prevenire nuove crisi"

Ocse: "In Europa riforma strutturali per prevenire nuove crisi"

"Nei prossimi anni servirà accelerare le riforme strutturali per prevenire nuove crisi finanziarie, aumentare le capacità di resistenza a shock economici e migliorare le prospettive di crescita e la sostenibilità delle finanze pubbliche".

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21 settembre 2009
“I paesi dell’Unione Europea nei prossimi anni devono accelerare le riforme strutturali in modo da prevenire nuove crisi finan

“I paesi dell’Unione Europea nei prossimi anni devono accelerare le riforme strutturali in modo da prevenire nuove crisi finanziarie, aumentare le capacità di resistenza a shock economici e migliorare nel lungo periodo le prospettive di crescita e la sostenibilita' delle finanze pubbliche”. Questo il principale “consiglio” dato dall’Ocse nella nella sua ricerca sull’Unione Europea. L'organizzazione di Parigi riconosce gli sforzi della Ue per stabilizzare i mercati e sostenere l'economia ma avverte che “è essenziale che le misure di sostegno all’attività economica in tempi di crisi non mettano a repentaglio le prospettive di crescita o il mercato unico e, quando necessario, alcune misure devono essere ritirate una volta che l'economia si riprende”. Dal punto di vista delle riforme, sono quattro, secondo l’Ocse, i settori principali dove intervenire. Prima di tutto, bisogna investire su ricerca e innovazione, aree nelle quali l'Ue è ancora indietro rispetto a Stati Uniti e Giappone. “Un mercato del lavoro integrato per i ricercatori - afferma l'Ocse - e un quadro giurisdizionale comune per i brevetti aiuterebbero a stimolare l'innovazione. Rimuovere gli ostacoli al finanziamento dell'innovazione ed incoraggiare la cooperazione nella ricerca migliorerebbero l'utilizzo pratico dei risultati della ricerca e accelererebbero la loro diffusione”. In secondo luogo, sostiene l'Ocse, devono aumentare ancora di più gli spazi per la competitività nel mercato unico. “La concorrenza nei servizi finanziari, nei mercati dell'energia e nel settore delle reti deve essere accresciuta ulteriormente - si legge nella ricerca - e servono sforzi continui per semplificare i quadri normativi e migliorare il processo di valutazione delle proposte politiche. (Bruxelles deve intervenire poi, afferma l'Ocse, nel mercato dell'energia. Oltre a continuare ad agire per tagliare le emissioni di gas serra e promuovere l'efficienza energetica, la Ue - secondo l'organizzazione di Parigi - deve liberalizzare più velocemente i mercati dell'elettricità e del gas per aumentare la concorrenza, migliorare la sicurezza energetica e mandare segnali più chiari sui prezzi attraverso l'Emission Trading Scheme europeo”. “Per quanto riguarda la politica energetica esterna - conclude l'Ocse – è importante che l'Unione Europea parli con una sola voce”. Infine, per l'Ocse, e' fondamentale che la Ue migliori ulteriormente l'accesso esterno ai mercati comunitari. “La Ue deve continuare a resistere alla crescita delle pulsioni protezioniste e continuare a fare pressione per una liberalizzazione del commercio globale - si legge nel documento - Riduzioni nelle tariffe manderebbero un segnale potente al resto del mondo sul fronte del libero commercio e migliorerebbero il benessere dei consumatori. Le regole fondamentali degli accordi commerciali preferenziali della Ue potrebbero essere semplificate ulteriormente e i tetti per la produzione interna abbassati, soprattutto per i paesi in via di sviluppo, e dovrebbe essere assicurato che siano pienamente coerenti con gli obiettivi commerciali e di sviluppo della Ue”. L’Ocse avverte che la sicurezza energetica della Ue e un aumento della concorrenza nel settore che porti ad un mercato unico dell'energia sono due questioni strettamente connesse. “Senza una maggiore concorrenza sui mercati energetici - si legge nella ricerca - i necessari investimenti in reti di trasmissione transfrontaliere sarebbero ritardati, inibendo quindi la sicurezza energetica europea" la quale "deve essere rafforzata perché l'Europa sia meno vulnerabile all'interruzione delle forniture in partenza da altri paesi”. “E’ particolarmente importante - sottolinea l'Ocse, aumentare gli investimenti nei gasdotti e in altre infrastrutture energetiche per diversificare le forniture, come dimostrato dalla crisi tra Russia e Ucraina dello scorso inverno. Ad esempio, sebbene le forniture di gas siano ragionevolmente diversificate per la Ue nel suo complesso, molti stati membri si affidano ad un solo fornitore”. La crisi tra Russia e Ucraina, prosegue l'Ocse, “evidenzia inoltre l'importanza di mercati ben funzionanti e il bisogno di procedure migliori per affrontare le emergenze nel settore del gas, così come un'armonizzazione degli standard di sicurezza delle forniture”.

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