Ocse: "Investire nella scuola per uscire dalla recessione"

Ocse: "Investire nella scuola per uscire dalla recessione"

Presentato il rapporto Education at a glance 2009. "In Italia gli insegnanti sono lasciati da soli, senza nessuno che valuti le loro prestazioni". Nel nostro Paese tuttavia si registra un aumento del 6 per cento degli studenti che raggiungono la laurea.

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8 settembre 2009
Secondo il rapporto dell’Ocse, “Education at a glance 2009”, in Italia gli insegnanti sono lasciati da soli, senza nessuno che

 

Secondo il rapporto dell’Ocse, “Education at a glance 2009”, in Italia gli insegnanti sono lasciati da soli, senza nessuno che valuti le loro prestazioni o il loro rendimento. Il rapporto indica che in Italia il 55% degli insegnanti italiani non riceve alcun tipo di  riscontro, positivo o negativo, in riferimento al lavoro svolto. Accanto a questo dato negativo per quanto riguarda l’Italia, nel nostro Paese, secondo l’Ocse, si registra un positivo incremento di quasi il 6% degli studenti che raggiungono la laurea o ottengono un diploma di specializzazione, in linea con  gli altri paesi dell’Ocse. Il rapporto, aggiornato al 2007, mostra in generale un aumento della popolazione istruita nei paesi membri, soprattutto  per quanto riguarda coloro che ottengono un diploma di laurea o  una specializzazione. Tra il 1998 e il 2006 il numero delle  persone laureate o in possesso di un diploma di specializzazione è cresciuto nei paesi membri del 4,5% all'anno. In Irlanda,  Polonia, Portogallo, Spagna e Turchia la crescita ha raggiunto  il 7% all'anno, mentre in Canada, Giappone e Corea, il rapporto  e' di uno su due. Un altro dato positivo riguarda il numero delle persone che  abbandonano gli studi prima di arrivare all’università: un numero in diminuzione tranne che in Germania, Giappone, Messico,  Polonia, Turchia e negli Stati Uniti dove le persone con un  basso livello di istruzione sono in aumento. Anche l'istruzione primaria è in netta crescita, in particolare in Svezia. In  media anche le iscrizioni alla scuola primaria sono passate dal  40% dei bambini tra 3 e 4 anni del 1998 al 71% del 2007. Per quanto riguarda, invece, la disoccupazione, il rapporto  mostra un calo delle assunzioni soprattutto tra coloro che non  hanno raggiunto il diploma di laurea. Nei paesi membri il 40%  delle persone con un basso livello di istruzione si ritrova  spesso senza impiego per periodi più o meno lunghi. “Nonostante la crisi economica, la domanda per un'istruzione  universitaria è più alta che mai – ha sottolineato l’Ocse -  e le istituzioni devono comprendere che gli investimenti nel capitale umano possono contribuire alla ripresa economica”. Secondo l’Ocse le persone che completano gli studi secondari o l’università mostrano maggiore interesse nella politica, hanno una maggiore fiducia nei confronti degli altri e godono persino di una migliore salute.

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