Oltre la crisi con l'economia sostenibile
Oltre la crisi con l'economia sostenibile
Green economy, oltre la crisi: sostenibilità ambientale della crescita e dello sviluppo. Questo il titolo del panel dedicato all’economia sostenibile nell’ambito del Forum Confcommercio di Cernobbio. Sono intervenuti Vandana Shiva, fondatrice di Navdanya e principale leader International Forum on Globalization, Ermete Realacci, responsabile Green Economy del Pd, Francesco Starace, presidente Enel green Power e Luigi Pelaggi, Capo Segreteria Tecnica del Ministro, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. La Shiva ha basato il suo intervento sulla necessità di dare spazio alla green economy per salvaguardare le risorse naturali e ridistribuirne le ricchezze. “Oggi – ha detto Shiva – le regole dell’economia sono molto distanti dall’ecologia. Ma le risorse sono limitate e la popolazione mondiale e in continua crescita. Nascono così conflitti in tutte le regioni del mondo per accaparrarsi le risorse disponibili”. Poi Shiva ha sottolineato un altro aspetto “particolare” dell’economia tradizionale: “Coloro che producono il cibo guadagnano sempre meno. Ai contadini infatti vengono chiesti sempre più investimenti per coltivare le terre e il loro guadagno diminuisce sempre meno”. “Dunque – ha concluso Shiva – per tornare ad una situazione accettabile bisogna creare la biodiversità e per farlo bisogna usare anche strumenti con una governante distribuita a più livelli”. Per Realacci invece bisogna “approfittare” della crisi per fare della green economy una spinta per lo sviluppo. “In Italia la sfida della competizione – ha detto Realacci – con la green economy”. Secondo Realacci, proprio le Pmi possono essere un punto di forza per lo sviluppo dell’economia sostenibile: “Le piccole e medie imprese italiane sono flessibili e con le loro specificità possono guadagnare importanti fette di mercato nell’ambito della green economy”. “Dobbiamo difendere – ha proseguito Realacci – ciò che ci rende unici per proiettarci nel futuro. E per fare questo e necessario garantire il Made in Italy e la tracciabilità”.