Primo semestre in chiaroscuro per il terziario vicentino

Primo semestre in chiaroscuro per il terziario vicentino

Osservatorio economico-occupazionale di Confcommercio Vicenza: imprese “in salute” ma preoccupa il calo di fatturato e clientela. Piccolo: “fiducia nel futuro, ma bisogna rilanciare i consumi”.

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23 luglio 2024

Terziario di mercato in tenuta nel primo semestre 2024, ma non mancano i segnali di preoccupazione. È quanto emerge dall’Osservatorio economico-occupazionale di Confcommercio Vicenza, l’indagine congiunturale semestrale relativa ai settori commercio, turismo e servizi. Se è vero che l’88% delle circa 300 imprese che hanno risposto al questionario si definisce in discreta/buona o ottima salute, emergono però criticità sull’andamento del fatturato.

Nel confronto tra il primo semestre 2024 e lo stesso periodo dello scorso anno, infatti, il 40% delle imprese ha notato una flessione di fatturato, con picchi nei settori Ingrosso (sono il 56%) e Dettaglio prodotti alla persona, dove la diminuzione è percepita dal 45% delle imprese. Va meglio nel turismo e ristorazione, dove la diminuzione degli incassi è segnalata dal 21% delle aziende interpellate. Resta il fatto che il 40% delle imprese segnala un fatturato invariato e il 20% in aumento: la migliore performance, in questo caso, va al settore turismo e ristorazione, con un 29% di aziende che ha migliorato le entrate nel confronto tra i due semestri. A giustificare, almeno in parte, le performance negative di alcune aziende sono i segnali che provengono dalla clientela: il 38% degli intervistati, infatti, ha la percezione che, negli ultimi dodici mesi, la clientela sia diminuita.


Nonostante le difficoltà su fatturato e clientela, però, il clima di fiducia rimane positivo: chiamate a formulare una previsione sullo stato di salute per il secondo semestre 2024, le imprese lo vedono principalmente invariato (66%) o in miglioramento (23%) e solo l’11% prevede un peggioramento, nonostante i costi aziendali siano in aumento per il 74% delle imprese.

L’indagine approfondisce anche il tema occupazionale: ne emerge che il 33% delle imprese ha cercato personale nel corso del primo semestre 2024, ma il 77% fra queste dichiara di aver trovato difficoltà per mancanza di candidati o di requisiti. Un problema trasversale a tutti i settori, con picchi nelle società di servizi e nel turismo-ristorazione. Anche nei prossimi sei mesi, il 39% di aziende con dipendenti prevede di incrementare il proprio personale, principalmente nei settori del turismo-ristorazione (sono il 62% le aziende che prevedono di assumere) e nel dettaglio prodotti per la casa (42%).


“È un quadro a luci e ombre quello che emerge dalla nostra indagine congiunturale: dà fiducia il fatto che lo stato di salute delle aziende del terziario sia sostanzialmente buono e che ci sia ancora una forte propensione ad assumere personale, certamente segnali positivi per il futuro. Ma gli elementi di preoccupazione ci sono, perché i fatturati risentono di un trend dei consumi, nel complesso, fragile, con una domanda debole che, a Vicenza come nel resto del Paese, coinvolge sia i servizi sia i beni. L’auspicio è che il rientro dell’inflazione - merito anche, come dimostra l’indagine, della prudenza dei nostri imprenditori sul fronte prezzi - aiuti la ripresa dei consumi, che deve però essere aiutata da politiche in grado di aumentare il potere d’acquisto dei cittadini, fattore essenziale per far ripartire il mercato interno”, commenta Nicola Piccolo, presidente di Confcommercio Vicenza.

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