Padoa-Schioppa: “mandiamo i bamboccioni fuori di casa�

“Un’inutile drammatizzazione, i soldi ci saranno�. All’indomani della proclamazione dello sciopero generale degli statali il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, ha cercato di rassicurare, nel corso di un’audizione sulla Finanziaria, sul finanziamento del rinnovo di categoria. Senza convincere del tutto i sindacati che aspettano di vedere le carte. E sullo sfondo continua il braccio di ferro sul welfare, in vista del Consiglio dei ministri della prossima settimana quando il Governo è intenzionato a varare le misure relative a pensioni e mercato del lavoro. Ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico letta ha ribadito che il 12 ottobre l’orientamento è quello di portare in Consiglio dei ministri “il testo frutto dell’accordo con le parti sociali�. Una posizione che ha irrigidito la sinistra radicale che sta affilando le armi in vista della manifestazione del 20 ottobre. Concetti ribaditi da Franco Giordano direttamente a Prodi e Padoa-Schioppa nel corso di un incontro a Palazzo Chigi che non ha sostanzialmente fatto mutare le posizioni. I sindacati continuano invece la marcia di avvicinamento al referendum attraverso cui i lavoratori diranno la loro sul protocollo.

Ma a tener banco ieri è stata la nuova audizione di Tommaso Padoa-Schioppa di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Oltre alle rassicurazioni sul contratto degli statali, il ministro ha illustrato, anche con termini coloriti, gli aiuti a favore dei giovani. “Abbiamo varato misure che consentano di mandare i 'bamboccioni' fuori di casa", ha spiegato alludendo ai mille euro all’anno previsti per i venti-trentenni che prendono casa in affitto. Termine che ha innescato le proteste di Rifondazione e che non èà piaciuto neanche alla sua collega Giovanna Melandri. “Sono aiuti a favore di cinque milioni di giovani e non per un gruppo di bamboccioni�.

Altro caposaldo della manovra illustrato dal ministro dell'Economia resta la lotta agli sprechi, “visto che sulla spesa pubblica molto resta da fare�. Ma alla fine la soddisfazione è per il sostanziale miglioramento del quadro di finanza pubblica con crescita e indebitamento progressivamente sotto controllo.