PENSIONI, STOP DEI SINDACATI
PENSIONI, STOP DEI SINDACATI
Pensioni, stop dei sindacati
Si riaccende il confronto sulle pensioni. I sindacati hanno infatti bocciato lo schema di riforma messo a punto dal Governo, a partire dall’intervento sull’età pensionabile e dalla revisione dei coefficienti di calcolo.
Secondo indiscrezioni di stampa, la proposta messa a punto dai ministri Tommaso Padoa-Schioppa e Cesare Damiano insiste su tre punti chiave: ammorbidimento dello scalone previsto dalla riforma Maroni con una transizione graduale (si partirebbe a 58 anni dal 2008 per passare a 59 e 60 negli anni successivi), ritocco ai coefficienti di trasformazione a fronte dell’allungamento delle aspettative di vita e fusione degli enti previdenziali in un Super-Inps. In particolare, è considerato necessario l’adeguamento dei coefficienti, come previsto dalla riforma Dini, per tenere in equilibrio il sistema previdenziale. Ma l’iniziativa non fa breccia nel muro dei sindacati. “Non siamo d’accordo. Lo sa il Governo e lo sanno le forze politicheâ€�, ha ribadito il leader della Cisl Raffaele Bonanni, mentre il segretario della Uil, Luigi Angeletti, ha escluso qualunque ripensamento: “non possiamo accettare ora ciò che fino a tre giorni fa consideravamo inaccettabileâ€�. Da Padova, dove l’esecutivo di Cgil, Cisl e Uil si è riunito in assemblea contro il terrorismo, Angeletti ha precisato che il sindacato “non ha il diritto a votare la fiducia al Governo, ma non ha neanche il dovere di garantirne la stabilità â€�. Il segretario confederale della Cgil, Morena Piccinini, incalza il Governo: “deve dire chiaro e tondo se intende aprire una trattativa veraâ€�. Ancora piu' duro il giudizio del segretario nazionale della Fiom, Giorgio Cremaschi, che minaccia uno sciopero generale: “se sono vere le indiscrezioni, per me questa è una rottura con il movimento sindacaleâ€�.  Â
Da parte sua il Governo pensa a mettere sul tavolo della trattativa un pacchetto di misure per attenuare il passaggio dal sistema contributivo a quello retributivo, compreso l’ampliamento dell’indennità di disoccupazione. Ma il botta e risposta tra i ministri Damiano e Ferrero agita le acque. Il primo ricorda al secondo che la revisione dei coefficienti non può produrre pensionati più poveri: “le pensioni più basse non hanno niente a che vedere con le misure delle quali si discute�. Ma Ferrero insiste: “la linea del Governo di aumentare le pensioni a partire da quelle più basse dice no ad un ulteriore abbassamento dei coefficienti�.