PER L'UNIONE EUROPEA L'ITALIA HA INIZIATO A CORRERE

PER L'UNIONE EUROPEA L'ITALIA HA INIZIATO A CORRERE

Secondo Bruxelles il 2007 si chiuderà con una crescita del Pil del 2 per cento, mentre l'inflazione scenderà tra il 2 e l'1,9 per cento. Per il 2006 il dato definitivo è di +1,9 per cento: 0,2 punti in più rispetto alle previsioni di autunno.

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16 febbraio 2007
PIL: ANCHE LA UE VEDE UN’ITALIA

Per l’Unione Europea l’Italia ha iniziato a correre

 

L’economia italiana ha iniziato a correre e quest’anno si chiuderà con una crescita del Pil del 2% (1,9% senza tre giorni lavorativi aggiunti), mentre l’inflazione scenderà tra il 2% e l’1,9%. E’ quanto emerge dalle previsioni economiche provvisorie della Commissione europea.

Gli esperti del commissario Ue agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia, ritoccano così al rialzo di 0,6 punti le previsioni economiche di autunno pubblicate a novembre che indicavano per il 2007 una crescita dell’1,4%. Per il 2006 il dato definitivo sulla crescita è, secondo il documento delle Commissione, di 1,9%: 0,2 punti percentuali in più rispetto alle previsioni di autunno. L’Italia ha chiuso l'anno con un balzo in avanti, rileva la Commissione, sottolineando la crescita di 1,1% del Pil nel quarto trimestre del 2006. A trascinare l’economia italiana, secondo gli esperti di Bruxelles, è stata l’accelerazione della produzione industriale (+2% a dicembre) che ha beneficiato di una più forte domanda esterna nella Ue, in particolare in Germania. Allo stesso tempo l’analisi delle componenti della produzione industriale, così come i dati positivi del settore dei servizi, suggeriscono che il consumo privato ha contribuito positivamente alla crescita.

Tuttavia, ammonisce la Commissione, la diminuzione della fiducia di imprese e consumatori registrata a gennaio, insieme con la contrazione della crescita tedesca attesa nel primo trimestre del 2007, suggeriscono che l’economia italiana rallenterà nella prima parte dell’anno. L’inflazione, che nel 2006 si è abbassata al 2,2%, scenderà ulteriormente quest’anno assestandosi tra il 2% e l’1,9% grazie al raffreddamento dei prezzi dell’energia e alle misure sulle liberalizzazioni adottate o pianificate. 

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