Prezzi: ancora falsità dalla Coldiretti
Prezzi: ancora falsità dalla Coldiretti
“Coldiretti torna a parlare della catena del valore nella filiera alimentare e ancora una volta cita dati errati che servono solo per strumentali scopi mediatici”. Lo afferma Federdistribuzione a proposito dello studio dell’associazione di rappresentanza degli agricoltori secondo il quale per ogni euro speso dai consumatori il 60% andrebbe alla distribuzione commerciale, il 23% all’industria di trasformazione e il 17% a remunerare il prodotto agricolo.
“La GDO, che veicola circa il 50% del mercato complessivo dell’ortofrutta in Italia,
opera con una filiera corta per l’85% dei suoi approvvigionamenti e questo – dice Federdistribuzione - garantisce efficienza nel sistema e quindi la massima convenienza possibile per il consumatore”. Da un’analisi effettuata dalla Federazione sulla filiera dell’ortofrutta nel mondo della GDO, risulta infatti che, in media, su 1 euro di vendita al cliente 37 centesimi vadano all’agricoltura, 33 alla trasformazione e 30 alla distribuzione.
“Per contenere ulteriormente i prezzi nei confronti dei consumatori – continua Federdistribuzione - il vero problema da affrontare per il sistema agroalimentare italiano è quello di un generale percorso di ammodernamento, che introduca maggiore efficienza e aumenti le dimensioni d’impresa, per arrivare ad avere una produzione che sia di quantità e qualità adeguate alla domanda interna e a prezzi competitivi con quelli degli altri Paesi, che stanno sviluppando sistemi più all’avanguardia. A questo dovrebbe pensare la Coldiretti, invece che attaccare un settore che da sempre si muove a tutela
del potere d’acquisto delle famiglie al solo scopo di occupare le pagine dei giornali e di
difendere un sistema inadeguato (peraltro sostenuto da ingenti sovvenzioni europee e
nazionali)”.
“La GDO, grazie alla forte concorrenza esistente tra le sue insegne, da sempre tutela
la capacità di spesa dei cittadini. Nell’ultimo anno – dice Paolo Barberini, presidente di
Federdistribuzione - i numeri parlano chiaro: la diminuzione dei prezzi ha garantito oltre un miliardo di euro di risparmio reale per i clienti. Con le
nostre iniziative commerciali, con l’aumento delle promozioni, con la crescita della
marca privata del distributore abbiamo voluto dare fiducia alle persone, offrendo a
ciascuno i prodotti più coerenti con le proprie disponibilità economiche. Difficilmente la
discesa dei prezzi potrà però continuare per i costi che si stanno riversando lungo la
filiera in modo non omogeneo e l’impatto sui margini delle aziende della distribuzione,
condizionate in modo non secondario dal sistema economico complessivo e da filiere
non efficienti, così come a rischio di decisioni normative e legislative che possano
continuare a penalizzarne l’attività”.