Primo piano

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27 febbraio 2006
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PRIMO PIANO

 

I.                     Programma Presidenze austriaca e finlandese per il 2006

II.                  Conclusione Vertice europeo, 15 e 16 dicembre 2006

 

 

I. Programma operativo del Consiglio Ue per il 2006

Le due Presidenze del Consiglio dell'Unione europea, Austria e Finlandia, previste per il 2006, hanno presentato congiuntamente un programma operativo per i due semestri. Le due presidenze opereranno in stretta sinergia per assicurare che l'attività del Consiglio nel 2006 contribuisca al benessere economico e sociale, alla protezione dell'ambiente, alla libertà e alla sicurezza dei cittadini europei e al rafforzamento del ruolo dell'Unione del mondo.

 

Le priorità si articolano attorno alle seguenti tematiche:

 

Il dibattito sul futuro dell'Unione europea

Nel giugno 2005, il Consiglio europeo ha avviato un periodo di riflessione sul futuro dell'Europa coinvolgendo sia gli Stati membri, mediante dibattiti a livello nazionale, sia le istituzioni dell'Unione europea al fine di stimolare un ampio dialogo per individuare le problematiche ed i settori di intervento in cui l'azione dell'Unione appare necessaria per rispondere alle sfide che l'Europa dovrà affrontare in futuro. Il dibattito dovrebbe inoltre incentrarsi sulla ricerca di modi per far sì che l'adozione di decisioni possa avvenire al livello più basso possibile pur garantendo efficacia all'azione intrapresa. Inoltre si dovrebbe continuare a discutere dello stile di vita europeo e dei suoi valori. Il Consiglio europeo di giugno aveva stabilito che nel primo semestre del 2006 si procederà ad una valutazione generale dei dibattiti svolti a livello nazionale. La relazione interinale sul periodo di riflessione presentata al Consiglio europeo del dicembre 2005 costituisce pertanto un utile punto di partenza per la suddetta valutazione. Sulla scorta di tale relazione e tenuto conto del dibattito tuttora in corso, il Consiglio europeo (giugno 2006) farà un bilancio del processo di riflessione, nell'intento di precisare le prospettive per il futuro e stabilire come procedere. A seconda dei risultati di tale bilancio, le due presidenze assicureranno che nel resto dell'anno sia dato un seguito adeguato alla questione.

 

Futuro finanziamento dell'Unione

L'accordo raggiunto dal Consiglio europeo di dicembre sulle prospettive finanziarie 2007-2013 deve ora essere tradotto, in stretta cooperazione con il Parlamento europeo, nei necessari strumenti giuridici. Spetterà pertanto alle due presidenze assicurare che tali atti siano adottati al più presto in modo da costituire la base del finanziamento delle politiche dell'Unione per il prossimo periodo.

 

Lavorare per la crescita e l'occupazione

La strategia di Lisbona elaborata nel 2000 continua ad essere determinante per aiutare l'Unione europea e gli Stati membri a rispondere alle sfide dell'invecchiamento e della globalizzazione. Nel 2005 la strategia di Lisbona è stata rivista in modo da contribuire a fronteggiare la sfida fondamentale rappresentata dalla promozione della crescita e dell'occupazione nel quadro dell'obiettivo generale di rendere più competitiva l'economia europea e assicurare la sostenibilità del modello sociale europeo. Nel 2006, l'accento verrà posto sulle iniziative volte a garantire il successo del nuovo sistema di governance, e in particolare sull'attuazione dei primi programmi nazionali di riforma, elaborati e negoziati con le parti interessate competenti, nonché di azioni a livello dell'Unione che fungano da complemento dei programmi nazionali. Il Consiglio Ue  intende valutare i progressi realizzati nel quadro multilaterale già delineatosi. Verranno compiuti ulteriori sforzi per spiegare al pubblico la necessità delle riforme. In futuro, l'attività a livello dell'UE dovrebbe concentrarsi su misure che favoriscono la crescita e l'occupazione. Le presidenze  del Consiglio presteranno particolare attenzione al completamento del mercato interno, in particolare per i servizi, le telecomunicazioni, l'energia e i servizi finanziari, quale elemento essenziale per la promozione del dinamismo economico in Europa. Verrà inoltre dato particolare rilievo alla promozione di un regime di sostegno per la ricerca e lo sviluppo e alla creazione di un ambiente che incoraggi le innovazioni e rafforzi l'economia e le competenze basate sulla conoscenza. Si porrà l'accento sull'attrattiva e sulla qualità della vita lavorativa come mezzo per accrescere il tasso di occupazione. Nell'intento di rafforzare la competitività dell'Unione, verrà considerata altamente prioritaria l'attuazione del programma per il miglioramento della regolamentazione.

 

Sviluppo sostenibile

Uno sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, sociale ed ecologico è un obiettivo chiave delle politiche e delle azioni dell'Unione. La strategia dell'Unione per lo sviluppo sostenibile verrà rinnovata dal Consiglio europeo del giugno 2006. L'Unione europea proseguirà la lotta contro i cambiamenti climatici a livello sia internazionale che comunitario.

Rafforzamento dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia

Assicurare la libertà, la sicurezza e la giustizia è una delle questioni che più stanno a cuore ai cittadini europei. Il programma dell'Aja adottato nel 2004 definisce il quadro per rispondere a tali preoccupazioni. L'attuazione del programma sarà pertanto una delle priorità per il 2006. Gli sforzi saranno concentrati sull'attuazione degli aspetti esterni del programma, sull'intensificazione delle iniziative dell'Unione per contrastare il terrorismo e le forme gravi di criminalità, sul miglioramento degli scambi di informazioni pertinenti, sulla promozione del riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie e sulla definizione di una politica comune in materia di asilo, così come su una gestione comune delle migrazioni. Il riesame intermedio del programma dell'Aja, basato sulla relazione di valutazione della Commissione, offre l'opportunità di fare un bilancio del programma e di valutare le possibili modifiche da apportarvi per una più efficace realizzazione degli obiettivi che si prefigge. Nel corso dell'anno, saranno prese ulteriori misure al fine di estendere la libera circolazione delle persone aggiornando il sistema d'informazione Schengen ed effettuando una valutazione generale volta a stabilire se i nuovi Stati membri soddisfino o meno le condizioni per la piena applicazione dell'acquis di Schengen.

 

Allargamento

L'allargamento consente di estendere la stabilità e la prosperità dell'Unione ad un numero sempre maggiore di paesi europei. È dunque importante sia per l'Unione che per gli Stati aderenti che il processo di adesione si svolga nelle condizioni migliori possibili. Nel 2006, nel quadro dei preparativi per l'adesione della Bulgaria e della Romania prevista per il 2007, la verifica dei progressi realizzati da tali paesi sarà intensificata. Proseguiranno inoltre i negoziati di adesione con la Croazia e la Turchia conformemente alle strutture di negoziazione concordate.

 

Rafforzamento del ruolo dell'Unione nel mondo

L'Unione, con quasi mezzo miliardo di abitanti, scambi che rappresentano un quarto del commercio mondiale ed aiuti allo sviluppo che ne fanno il principale donatore del mondo, ha un ruolo di rilievo da svolgere sulla scena internazionale. I principali obiettivi dell'Unione nel settore delle relazioni esterne sono il rafforzamento della sicurezza, della stabilità e della democrazia e la riduzione della povertà, soprattutto in Africa, affrontando altre cause profonde di instabilità e contribuendo ad un'efficace sistema multilaterale. Nel 2006, l'Unione continuerà a perseguire tali obiettivi utilizzando in modo coerente e integrato i vari strumenti disponibili. Nel corso dell'anno, si terrà una serie di importanti incontri al vertice. Tali incontri consentiranno all'Unione di consolidare i suoi partenariati strategici sia con gli Stati Uniti e la Russia, sia con i paesi latino americani e caraibici ed i partner asiatici dell'ASEM. L'Unione concentrerà inoltre gli sforzi per assicurare la stabilità al di là delle sue frontiere perseguendo la politica di  stabilizzazione con i Balcani occidentali, sviluppando le sue relazioni con i vicini orientali e mediterranei grazie ad una più solida politica europea di vicinato e rafforzando la dimensione settentrionale. Nel 2006, l'Unione lavorerà inoltre assieme ai suoi partner per conseguire risultati nei negoziati commerciali nel quadro dell'agenda di Doha per lo sviluppo.

 

 

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II. Conclusioni del Consiglio Ue , 15 e 16 dicembre 2005

L'elemento fondamentale della riunione del Consiglio europeo, sotto la Presidenza britannica, è stato il raggiungimento, dopo lunghissime ore di discussione, dell'accordo sulle prospettive finanziarie 2007-2013. La decisione è stata pertanto di dedicarci volume complessivo di 862,363 miliardi di € (ossia l'1,045% del RNL Ue) e di sopprimere progressivamente l'assegno britannico su tutte le spese legate agli allargamenti, tranne quelle legate alla Politica Agricola Comune, fino al 2013. Inoltre, le prospettive finanziarie comprendono una clausola di revisione da applicarsi fin dal 2008 su tutte le spese e le risorse dell'Ue per il bilancio 2014-2020.

 

Gli altri punti discussi riguardano:

 

Il futuro dell'Europa

Il Consiglio europeo ha preso atto del rapporto interinale, redatto congiuntamente dal Regno Unito e dall'Austria, sui dibattiti nazionali sul futuro dell'Europa attualmente in corso in tutti gli Stati membri, a seguito della dichiarazione dei capi di Stato o di governo sulla questione, scaturita dal Consiglio europeo di giugno 2005. Il Consiglio europeo ritornerà sulla questione nel primo semestre del 2006, durante la presidenza austriaca.

 

Africa

Il Consiglio europeo ha adottato la strategia dell'UE "L'UE e l'Africa: verso un partenariato strategico" come richiesto nella sua riunione del giugno 2005. Sulla  base del vertice del Cairo, il Consiglio europeo ha sottolineato l'importanza di un dialogo politico rafforzato tra l'UE e l'Africa, compreso un secondo vertice UE-Africa a Lisbona da tenersi al più presto, e conviene di esaminare periodicamente, a cominciare dal 2006, i progressi compiuti nell'attuazione della strategia.

 

Approccio globale in materia di migrazione

Il Consiglio europeo ha preso atto della crescente importanza delle questioni migratorie per l'UE e i suoi Stati membri e del fatto che i recenti sviluppi hanno accresciuto la preoccupazione dell'opinione pubblica in alcuni Stati membri. Esso ha pertanto sottolineato la necessità di un approccio equilibrato, globale e coerente, che riguarda le politiche di lotta all'immigrazione clandestina, e, in cooperazione con i paesi terzi, sfrutti i vantaggi della migrazione regolare. L'UE ha deciso di rafforzare il dialogo e la cooperazione con tutti questi paesi sulle questioni migratorie, compresa la gestione dei rimpatri, in uno spirito di partenariato e tenuto conto della situazione di ciascun paese interessato.

 

L'impegno dell'Ue di sostenere gli sforzi di sviluppo dei paesi di origine e transito costituisce parte di un processo a lungo termine volto a rispondere alle opportunità e alle sfide della migrazione, come delineato nel programma dell'Aia. In tale contesto, il Consiglio europeo ha riconosciuto l'importanza di affrontare le cause all'origine della migrazione, ad esempio attraverso la creazione di possibilità di sostentamento e l'eliminazione della povertà nei paesi e nelle regioni d'origine, l'apertura dei mercati e la promozione della crescita economica, il buon governo e la tutela dei diritti umani. I Capi di Stato e di Governo hanno pertanto espresso soddisfazione sulla comunicazione della Commissione del novembre scorso sulle Azioni prioritarie per rispondere alle sfide della migrazione e ha adottato l'"Approccio globale in materia di migrazione: Azioni prioritarie incentrate sull'Africa e il Mediterraneo"  riguardante i seguenti settori: rafforzare la cooperazione e l'azione tra gli Stati membri; intensificare il dialogo e la cooperazione con gli Stati africani; intensificare il dialogo e la cooperazione con i paesi confinanti dell'intera regione mediterranea; nonché le questioni del finanziamento e dell'attuazione.

 

Lotta al terrorismo

Il Consiglio europeo ha adottato la strategia antiterrorismo dell'UE che crea un quadro d'azione per impedire la radicalizzazione e il reclutamento nelle fila del terrorismo, proteggere i cittadini e le infrastrutture, perseguire i terroristi e indagare su di loro, migliorare la risposta alle conseguenze degli attentati.

 

Sviluppo sostenibile

Il Consiglio europeo ha preso atto della presentazione della comunicazione della Commissione su una strategia rinnovata dell'UE per lo sviluppo sostenibile per il prossimo quinquennio. Il Consiglio Ue dovrebbe adottare, nel giugno 2006, una strategia ambiziosa e globale, che includa obiettivi, indicatori e un'efficace procedura di monitoraggio, per integrare la dimensione interna e quella esterna ed essere basata su una visione positiva a lungo termine, che riunisca le priorità e gli obiettivi della Comunità in materia di sviluppo sostenibile in una strategia chiara e coerente che possa essere illustrata ai cittadini in modo semplice ed efficace.

 

Cambiamenti climatici ed energie sostenibili

Il Consiglio europeo, ricordando le sue conclusioni del marzo 2005, ha espresso soddisfazione sui progressi compiuti durante il 2005 nella definizione di una strategia dell'UE a medio e lungo termine e nel dare nuovo slancio ai negoziati internazionali sui cambiamenti climatici. In tale contesto, esso ha accolto con favore il risultato positivo della Conferenza dell'ONU sui cambiamenti climatici, tenutasi a Montreal, che fa progredire i lavori svolti nell'ambito della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ivi compresa l'attuazione del protocollo di Kyoto e dei suoi meccanismi flessibili, e avvia discussioni su un'azione cooperativa a lungo termine per far fronte ai cambiamenti climatici, la quale contribuirà ad assicurare la più ampia cooperazione possibile da parte di tutti i paesi e la loro partecipazione ad una risposta internazionale efficace ed adeguata. A sostegno di tali lavori, il Consiglio europeo ha anche sottolineato l'importanza dell'attuazione del piano d'azione di Gleneagles, che pone fortemente l'accento sul trasferimento di tecnologie e sulla gestione dell'impatto dei cambiamenti climatici, nonché l'importanza di far avanzare il dialogo e la cooperazione tecnologica concordati con l'India, la Cina e la Russia, anche in occasione di futuri vertici, operando nel contempo per sviluppare partenariati con tutti i paesi grandi consumatori di energia.

 

Il Consiglio europeo ha inoltre sottolineato l'importanza di un approccio integrato agli obiettivi in materia di cambiamenti climatici, energia e competitività e rilevato che le strategie di investimento in un'energia più pulita e più sostenibile, sia a livello di UE che a livello più ampio, possono sostenere una serie di obiettivi politici, tra cui la sicurezza energetica, la competitività, l'occupazione, la qualità dell'aria e la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.

 

Crescita e occupazione

I Capi di Stato e di Governo hanno preso atto che l'economia mondiale sta vivendo un periodo di cambiamenti rapidi e significativi sotto il profilo economico e ha riconosciuto che l'Europa necessita di riforme economiche, di modernizzazione sociale e di politiche ambientali sostenibili per preservare i suoi valori e far fronte efficacemente alle sfide e alle opportunità legate alla globalizzazione e all'evoluzione demografica. Il Consiglio europeo ha sottolineato l'importanza dell'innovazione, della tecnologia dell'informazione e delle comunicazioni, della ricerca e del capitale umano, in particolare per quanto riguarda le PMI, per conseguire livelli più elevati di occupazione, di produttività e di crescita sostenibile nell'Unione europea, nel contesto di politiche macroeconomiche sane.

 

Sono stati accolti in modo soddisfacente i piani nazionali di riforma degli Stati membri e il programma comunitario di Lisbona della Commissione. Tali piani sono importanti per il rafforzamento della governanza complessiva della strategia di Lisbona e ha pertanto invitato gli Stati membri, la Commissione e il Consiglio a controllarne e a valutarne l'attuazione conformemente alle conclusioni del Consiglio europeo del marzo 2005.

 

Il Consiglio ha inoltre rilevato che un miglioramento del quadro normativo dell'Unione europea, a livello comunitario e di Stati membri, costituisce l'elemento fondamentale per la crescita e l'occupazione. Occorrerebbe porre l'accento sull'attuazione degli impegni già assunti da tutte le istituzioni, comprese le disposizioni dell'accordo interistituzionale "Legiferare meglio" del 16 dicembre 2003. Su tale base, il Consiglio europeo si è compiaciuto dei progressi significativi compiuti dall'ultima riunione e ha riconosciuto  l'importanza di ulteriori lavori riguardanti i) la riduzione degli oneri per le imprese e i cittadini attraverso la semplificazione e l'esame; ii) il sistema comunitario riveduto di valutazione d'impatto e iii) il metodo comune in ambito UE per la valutazione dei costi amministrativi della legislazione.

 

I Capi di Stato e di Governo hanno infine ribadito quanto sia importante assicurare, in conformità delle sue conclusioni del marzo 2005, il corretto funzionamento del mercato interno, anche per quanto attiene ai servizi. Essi hanno preso atto dei progressi compiuti riguardo alla "direttiva servizi" e in attesa, nella prospettiva di mantenere un ritmo sostenuto, della proposta modificata della Commissione.

 

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