Racket e usura: Confcommercio Caltanissetta si ribella

Racket e usura: Confcommercio Caltanissetta si ribella

Dopo l'intimidazione subita dal presidente provinciale della Fipe, l'Associazione ha avviato una serie di iniziative per dire no alla criminalità. Decisa anche la costituzione come parte civile nei processi che vedranno coinvolti gli associati .

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12 settembre 2007
Racket e usura: Confcommercio Caltanissetta si ribella

Racket e usura: Confcommercio Caltanissetta si ribella

 

L’invio di un questionario ai commercianti della provincia di Caltanissetta per capire l’entità del fenomeno racket e usura, un adesivo con lo slogan “Io sono per la legalità� e la costituzione come parte civile nei processi che vedranno coinvolti i propri associati in tema di racket e usura. Queste le iniziative che Confcommercio Caltanissetta ha  avviato dopo l’intimidazione (un bidoncino pieno di benzina davanti al ristorante, ndr) subita dal presidente provinciale della Fipe.

Il questionario, ripreso da una indagine nazionale sulla sicurezza  servirà, oltre a capire la consistenza del fenomeno, a chiedere ai commercianti cosa si aspettano dalle forze dell’ordine e dalle Istituzioni. L’adesivo “Io sono per la legalità� verrà inviato non solo ai commercianti, ma a scuole ed istituzioni, per dimostrare da una parte solidarietà a coloro che sono colpiti da intimidazioni criminali, dall’altra per esprimere la condanna della città intera. La costituzione come parte civile della Confcommercio nissena a tutela dei propri associati nei processi di racket ed usura segue esperienze avviate da altre associazioni siciliane dei commercianti.

 

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