RAEE: "non si può giocare a ‘scarica rifiuto'"

RAEE: "non si può giocare a ‘scarica rifiuto'"

Per Andec, Aires e Comufficio "i Comuni non possono pensare che i costi di gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici siano a totale carico del sistema imprenditoriale".

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12 febbraio 2014

ANDEC (Associazione Nazionale Importatori e Produttori di Elettronica Civile), AIRES  (Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati) e COMUFFICIO (Associazione Nazionale Aziende Importatrici, Produttrici e Distributrici di prodotti e servizi dell'ICT), aderenti al Sistema Confcommercio – Imprese per l'Italia si dicono "sconcertati" dalla richiesta fatta al ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, dal presidente dell'Anci, Piero Fassino, di adscaricare sui produttori gli oneri della raccolta primaria dei RAEE. "Tale scelta - di cono le tre Associazioni - sarebbe assolutamente insostenibile, oltre che per i produttori e gli importatori, anche per l'intera catena di commercializzazione dell'elettronica di consumo e determinerebbe, se accolta, inevitabili ripercussioni sui prezzi di vendita, destinati a ripercuotersi sul consumatore finale, proprio in un momento di profonda crisi del mercato e dell'economia reale del Paese. Tale proposta è inoltre ingiustificata sotto il profilo giuridico, posto che la Direttiva "RAEE 2", la cui attuazione è oramai imminente, non prevede alcun obbligo di legge in capo ai produttori quanto alla raccolta primaria né la delega al Governo per l'attuazione della suddetta direttiva conferisce, correttamente, alcun potere in proposito. Non si può pensare di scaricare sul sistema imprenditoriale, già abbondantemente indebolito dal contesto economico e da oneri di ogni genere, i costi che competono alle amministrazioni locali".  

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