Rete Imprese Italia: "la Carta dei diritti della Cgil è anti-impresa"

Rete Imprese Italia: "la Carta dei diritti della Cgil è anti-impresa"

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31 maggio 2017

Pollice verso di Rete Imprese Italia alla Carta dei diritti della Cgil, la proposta di legge formalizzata dal  sindacato alla Camera, incardinata dalla commissione Lavoro e al  centro di una serie di audizioni. "La proposta di legge sul nuovo Statuto dei lavoratori stravolge principi e regole del diritto del  lavoro e sindacale, comprime le prerogative degli imprenditori,  espressione della libertà di iniziativa economica tutelata dalla  Costituzione, e stravolge i delicati equilibri negoziali tra le parti  sociali. Si tratta di una Carta dei diritti che ignora ogni dovere",  dice il soggetto unitario di rappresentanza delle pmi e dell'impresa diffusa  capovolgendo il ragionamento sindacale. Ma le critiche si fanno ancora più aspre sul ripristino dell'articolo  18 previsto dalla Pdl, giudicato "inaccettabile". "Siamo contrari anche al disegno di legge sulla modifica dell'articolo 18 e i  licenziamenti illegittimi, materia già ampiamente riformata da recenti interventi legislativi. Viene giudicato inaccettabile sia il ripristino della cosiddetta tutela reale sia, oltretutto,  l'ampliamento alle imprese con meno di 15 dipendenti, eliminando cosi  la soglia stabilita dal Legislatore al di sotto della quale si  collocano le micro e piccole imprese, che oggettivamente non possono  gestire una disciplina così vincolante". Per Rete Imprese Italia, dunque, il provvedimento "è distante dalla  realtà, influenzato da una concezione delle relazioni sindacali e dei  rapporti di lavoro di tipo antagonistico e conflittuale e da un  pregiudizio anti-impresa. Tutto il contrario di ciò che serve oggi  alle aziende ed al Paese per ricominciare a crescere e per  incoraggiare investimenti esteri in Italia".

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