Sacconi: "il contratto nazionale resta cornice essenziale"

Sacconi: "il contratto nazionale resta cornice essenziale"

Per il ministro del Lavoro "nessuno ipotizza la cancellazione del contratto nazionale", ma "il maggior peso della contrattazione aziendale può favorire l'attrazione di investimenti e maggiore occupazione". Oggi incontro Federmeccanica-sindacati.

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24 gennaio 2011

"Nessuno ipotizza la cancellazione del contratto nazionale": lo ha dichiarato il ministro del Lavoro,
Maurizio Sacconi, per il quale anche dopo il Patto di Mirafiori il contratto nazionale rimane una ''cornice essenziale''. Sacconi, in due interviste ai quotidiani L'Unione Sarda e La Nuova Sardegna, ha spiegato, però, che il maggior peso della contrattazione aziendale puo' favorire l'attrazione di
investimenti e maggiore occupazione soprattutto giovanile. Non si parla di cancellazione dell'accordo nazionale ma ''si discute semmai su quale debba essere il rapporto tra il contratto
nazionale e i contratti aziendali o territoriali attraverso cui le parti favoriscono sviluppo e occupazione''. In sostanza, per il ministro ''la contrattazione, salvo poche eccezioni, risulta sempre pragmatica perché prossima alle persone in carne ed ossa''. Parlando del dialogo con i sindacati dopo la svolta Marchionne, Sacconi ha risposto di aver ''sempre riconosciuto in sussidiarità l'autonomia delle parti sociali, che abbiamo fornito di strumenti come la detassazione del salario di
produttivitaà o come gli ammortizzatori sociali in deroga sempre concessi sulla base di accordi. Lo stesso Statuto dei Lavoratori vuole ampliare lo spazio negoziale. Tocca quindi alle parti, e solo alle parti, stabilire come si rappresentano e come si relazionano''. Oggi, intanto, nuovo appuntamento tra Federmeccanica e sindacati per la messa a punto di un nuovo contratto per il settore dell'auto, il primo dopo il referendum che si è tenuto a Mirafiori. La federazione di Confindustria, che unisce le industrie meccaniche italiane, vedrà nel primo pomeriggio i rappresentanti della Fim, Uil,, Fismic e Ugl che hanno firmato l'ultimo contratto dei metalmeccanici.

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